Comunicato del 15 gennaio 2018. Informativa su adozione atto interno per l’applicazione dell’art. 20-D.lgs. 75/2017

Il 12 gennaio 2018 si è tenuto l’incontro, convocato dal Direttore Generale f.f. del CNR il 20 dicembre 2017, tra le OO.SS. e la delegazione del CNR, guidata dal Presidente, riguardo il percorso che il CNR intende seguire per attuare quanto consentito dell’art. 20 del D.lgs. 75/2017 per la stabilizzazione dei colleghi precari.

All’avvio dell’incontro il Presidente del CNR ha chiesto alle sigle sindacali di esporre le proposte in merito all’attuazione dell’art. 20 del D.lgs. 75/2017.

L’ANPRI ha ribadito quanto già espresso nei precedenti incontri e nei suoi comunicati, evidenziando in particolare che:

  • i commi 1 (tempo determinato) e 2 (contratti flessibili) dell’art. 20 devono avere pari dignità e, pertanto, la ripartizione delle risorse e l’avvio delle rispettive procedure devono essere contemporanee, onde evitare che di fatto diventi inapplicabile il comma 2;
  • lo scorrimento di graduatorie e l’anzianità di servizio sono strumenti e criteri che devono essere conciliati con le priorità dell’ente e le necessità della rete, in particolare degli istituti che hanno avuto forti riduzioni del personale per pensionamento;
  • i concorsi riservati devono essere svolti con procedure rigorose e snelle rispetto a quelle ordinarie, evitando ad esempio prove scritte, e introducendo criteri che valorizzino le esperienze svolte nell’Ente;
  • le esperienze da considerare nel computo delle anzianità di precariato devono includere quelle avute a qualsiasi titolo presso le amministrazioni pubbliche, e quindi certamente presso le Università pubbliche;
  • per il comma 2 si deve operare per superare il limite del 50% dei posti per i quali è ammesso il concorso riservato.

Stante l’attuale bilancio del CNR, l’ANPRI ha inoltre espresso forte preoccupazione per la sostenibilità economico-finanziaria dell’assorbimento dei precari, evidenziando l’assoluta necessità di recuperare altre risorse straordinarie, da richiedere in sede politica, evitando di bloccare le attività di ricerca in corso, ad esempio con prelievi sui progetti di ricerca finanziati da fonti esterne.

Il Presidente, intervenendo su quanto esposto dalle sigle sindacali ma senza fornire allo stato indicazioni circostanziate, ha sottolineato che:

  • l’applicazione dei due commi dell’art. 20 procederà di pari passo, ricevendo la medesima considerazione da parte dell’Ente; il Presidente sostiene di essersi esposto pubblicamente sull’impegno del CNR a dare risposta a tutte le situazioni di precariato esistenti nell’Ente e su questo aspetto in particolare;
  • l’assorbimento dei precari sarà pianificato bilanciando anzianità, interventi su aree strategiche e riequilibrio tra aree geografiche;
  • il CNR ha operato un riassestamento del bilancio con una serie di tagli inevitabili, viste le disponibilità del FOE; peraltro per alcune delle voci penalizzate (sono stati citati quelli alle riviste scientifiche, ai bandi per la short mobility e ad un bando per i progetti Blue Sky) sono state recuperate da altri finanziamenti somme per reintegrare parte dei tagli effettuati;
  • i posti destinati dalla Legge di bilancio agli Enti di ricerca (300) potrebbero destinare al CNR una quota consistente, in quanto il Presidente si è detto fiducioso di avere un credito da esigere su questo ammontare;
  • dal 2019 il CNR si impegnerà per trovare risorse per le progressioni di carriera, indispensabili in un ente di ricerca;
  • il CNR rileva la presenza di alcune norme che rendono complesso lo svolgimento dei concorsi e la nomina delle Commissioni; in particolare, il Presidente ha esplicitamente richiamato la necessità di prevedere un membro interno CNR nelle Commissioni che, oltre ad essere difficile da individuare visto l’esiguo numero di primi ricercatori e dirigenti di ricerca, ha avuto anche effetti negativi in termini di equità della selezione a causa della presenza di conflitti di interesse.

Nel suo intervento il Presidente ha particolarmente insistito sul grande sforzo richiesto per il riassestamento del bilancio e ha sostenuto che l’incremento del FOE è stato possibile grazie allo scorporo di alcuni costi (es. emolumenti per i Direttori di Istituto, che si prevede di rivedere per correlarli alle dimensioni e caratteristiche dell’Istituto). Riguardo al FOE, ha anche precisato che non dovrebbe più essere ridotto del 7% attualmente destinato ai progetti premiali, che dovrebbero essere finanziati da altri capitoli del bilancio dello Stato. Sul versante “recupero di risorse” il Presidente ha evidenziato la necessità di poter presentare un CNR compatto, con attività di alta qualità e sostanzialmente coeso, chiedendo su questo aspetto la collaborazione del sindacato.

L’ANPRI, pur dovendo ancora rilevare che da parte del CNR perviene un quadro di proposte poco definito per una concreta valutazione ed interlocuzione propositiva, ritiene che quanto sottolineato dal Presidente sia in generale di estremo interesse. Su alcuni dei punti trattati è opportuno fare alcune considerazioni.

L’ANPRI da sempre offre, sollecitando la valorizzazione dei Ricercatori e Tecnologi e con essi di tutto il Personale, la sua collaborazione a offrire una immagine di un Ente che svolge attività scientifica di altissima qualità. Il CNR, da parte sua, dovrebbe tuttavia assumere iniziative più coraggiose volte ad utilizzare gli strumenti normativi disponibili (es. D.lgs. 218/2016) e a rinforzare concretamente il senso di appartenenza all’Ente.

Va sicuramente in questa direzione il recente impegno del CNR per le progressioni di carriera. L’ANPRI, da tempo, segnala l’estrema importanza di questa criticità il cui livello aumenterà con l’assorbimento del precariato, quando la dimensione numerica del terzo livello di R&T diventerà abnorme rispetto a quello del secondo e del primo.

L’ANPRI ritiene che si debbano utilizzare da subito le possibilità offerte dall’art. 22 del D.lgs. 75/2017, mentre per superare le difficoltà, pure lamentate dal Presidente, nella formazione delle Commissioni dei concorsi in essere, con rallentamenti ormai intollerabili, il CNR dovrebbe adottare procedure che prevedano, coerentemente con la Carta Europea dei Ricercatori, una partecipazione responsabile della comunità interna dei Ricercatori e Tecnologi.

Il prossimo incontro sul tema del precariato è previsto nella settimana dal 12 febbraio, data per la quale il Presidente dovrebbe avere un quadro più chiaro circa le posizioni precarie esistenti nell’Ente e le risorse finanziarie delle quali può disporre.

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ANPRI CNR

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