Comunicato del 3 novembre 2016. CNR: ci sono davvero dichiarazioni mendaci nel curriculum del Direttore Generale?

 

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Poteva sembrare che la riunione del 2 novembre del Consiglio di Amministrazione del CNR dovesse essere una delle tante riunioni dell’organo di governo dell’Ente, quando è invece esploso il “Caso Di Bitetto” per presunte dichiarazioni mendaci contenute nel suo curriculum (datato 14 aprile 2016, qui allegato per completezza di informazione e tuttora disponibile a questo indirizzo) poste all’attenzione del CdA da alcune “denunce” che, evidentemente, il CdA ha ritenuto di non dover cestinare.

Si potrebbe trattare, per quanto che ci è dato sapere, di alcune segnalazioni, non tutte di fonte anonima, in parte pervenute anche all’ANPRI, che punterebbero il dito contro i dieci lavori dichiarati in corso di pubblicazione su riviste scientifiche nel 2016 e di un undicesimo lavoro in corso di presentazione ad un convegno internazionale che si sarebbe dovuto tenere a settembre 2016 (5 mesi dopo la pubblicazione del curriculum).

Dalle carte sottoposte all’attenzione del CdA risulterebbe che un lavoro in via di pubblicazione sulla rivista Marine Pollution Bulletin sarebbe stato già pubblicato, nel 2015, su un’altra rivista del settore (il Brazilian Journal of Microbiology) ma che tra gli autori di questo lavoro non sarebbe presente Di Bitetto. Risulterebbe anche che il convegno del settembre 2016 si è svolto in realtà nel settembre del 2014 e che tra i lavori presentati (e pubblicati nel 2015 nei volumi “Engineering Geology for Society and Territory” che raccolgono gli atti del convegno) non ci sarebbe quello indicato nel curriculum di Di Bitetto ma un altro, dal titolo quasi identico, che non avrebbe tra gli autori Di Bitetto. Nessuno degli altri nove lavori risulterebbe presente sui siti web delle riviste indicate, benché quasi tutte pubblichino “on line” i lavori accettati fino a settembre 2016, né sono presenti nei data base scientifici, né sulla piattaforma People (benché circa 25 presunti coautori siano ricercatori del CNR, in particolare, dell’IAMC). Nella documentazione inviata al CdA si citerebbero anche e-mail degli Editori di alcune delle riviste sulle quali sarebbero in corso di pubblicazione i lavori di Di Bitetto. Gli Editori affermerebbero (e qui il condizionale è doppiamente d’obbligo) che in realtà alcuni dei lavori sarebbero stati rigettati e altri mai sottoposti per la pubblicazione.

Non sappiamo cosa di preciso sia accaduto ieri in CdA, né quali siano state le risposte di Di Bitetto o le carte da lui eventualmente fornite per far cadere immediatamente i sospetti sulla correttezza di quanto dichiarato nel suo curriculum.

Sappiamo solo che, poco dopo la fine della riunione, il suo curriculum datato 14 aprile 2016 è stato sostituito da uno molto più snello, stranamente datato 21 aprile 2016 (per quanto creato alle 18:15:33 del 2 novembre e messo sul sito CNR solo ieri), e nel quale non appaiono le 11 pubblicazioni che gli sarebbero state contestate.

Questa improvvisa sostituzione del curriculum fa oggettivamente accrescere i sospetti che quanto contestato a Di Bitetto possa essere, almeno in parte, vero.

Stando così le cose, e dato l’incarico prestigioso che Di Bitetto ricopre all’interno del CNR, riteniamo necessario che il CNR provveda al più presto a fare chiarezza sulla questione, per difendere il buon nome dell’Ente e di tutte le persone coinvolte, in primis dello stesso Di Bitetto (sul quale non è giusto che permangano sospetti così gravi se dovessero rivelarsi infondati) ma anche degli altri presunti coautori, quasi tutti ricercatori del CNR, inconsapevolmente coinvolti in questa triste vicenda.

Gianpaolo Pulcini
Segretario Nazionale, Responsabile CNR