L’IIT perde parte del suo “tesoretto” che ammonterebbe a ben 415 milioni

Un comunicato del MIUR del 26 maggio Ricerca, convergenza MiurIIT riferisce di una intesa intercorsa con i vertici dell’IIT nel corso di una riunione alla quale hanno partecipato la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Boschi, la Ministra Fedeli, il Ministro Padoan, il Presidente IIT Galateri e il Direttore Scientifico Roberto Cingolani.

L’intesa riguarda la messa a disposizione, da parte dell’IIT, di risorse già nella disponibilità dell’Istituto “allo scopo di promuovere, su obiettivi strategici condivisi, progetti di ricerca di interesse nazionale per lo sviluppo del sistema economico del Paese, nonché azioni destinate all’ingresso di giovani nel modo della ricerca”.

La felpata prosa ministeriale non dà conto dei motivi che hanno provocato la singolare riunione, che inequivocabilmente rappresenta la risposta del Governo alle polemiche mai sopite sull’IIT (v. la nota vicenda di Human Technopole) e che si sono riaccese nel corso dell’esame alla Camera della cosiddetta manovrina: infatti, un emendamento presentato in Commissione bilancio da deputati SVP e che chiedeva che i 415 milioni giacenti su un conto intestato all’IIT presso la Banca d’Italia fossero recuperati e utilizzati per il sostegno della ricerca scientifica nazionale, nonostante avesse acquisito un significativo consenso, veniva ritirato dal presentatore su richiesta del Governo.

Al riguardo la Senatrice Cattaneo – strenua contestatrice dei finanziamenti e del credito privilegiato che vengono tuttora concessi all’IIT – affermava di avere appreso da ambienti della maggioranza che lo stop all’emendamento era dovuto al fatto che in realtà quei soldi sono già stati spesi dallo Stato per altri fini.

Ora l’intesa raggiunta (si parla dello sblocco di 250 milioni) rappresenta una toppa messa su una situazione decisamente surreale; toppa che, ha rincarato la dose la Senatrice Cattaneo, è molto peggiore del buco, in quanto promuove l’IIT a interlocutore di pari livello di quei Ministeri dai quali dovrebbero essere controllato.

Ci sarà mai una normalità per la ricerca italiana?

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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI del 26 giugno 2017.

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