… mentre la Corte dei Conti comincia ad avere qualche perplessità sull’Istituto

La Sezione di Controllo sugli Enti della Corte dei conti ha pubblicato la propria Relazione sull’esercizio finanziario 2014 dell’Istituto italiano di Tecnologia (IIT).

La Corte torna ad osservare che l’IIT, sebbene sia una Fondazione e quindi un ente di diritto privato, ha una “decisa configurazione pubblicistica in ragione degli obiettivi perseguiti e di una dotazione finanziaria derivante prevalentemente dai contributi dello Stato”.

Nella relazione non viene evidenziato a quanto sia ammontato nel 2014 il contributo dello Stato ma, da quanto riportato sulla pagina “Facts and Figure” della versione sperimentale del nuovo sito dell’IIT, l’importo dovrebbe essere stato pari a circa 95 milioni di euro. A tale importo si aggiungono circa 110 milioni di introiti da partecipazione a progetti.

La Corte ha diffusamente esaminato la situazione del personale, che risulta in consistente crescita come risulta dalla Tabella 6 della relazione.

 

Tabella 6 corte dei conti iit

Questa crescita dell’organico, per la Corte, è “ad oggi ancora coerente con lo sviluppo delle attività di ricerca”; tuttavia, la Corte evidenzia il sempre più rilevante numero di contratti a progetto (pari a quasi il 62% del numero totale di dipendenti) e il costante incremento dei dipendenti amministrativi, che hanno raggiunto nel 2014 le 204 unità (come indicato nella sottostante Tabella 2 della Relazione), delle quali solo 54 svolgono funzioni di diretto supporto delle strutture di ricerca, mentre le rimanenti 150 unità (riportate in Tabella 6 sotto la voce “amministrazione e gestione”) hanno compiti prettamente amministrativo/gestionali. È perciò necessario, sottolinea la Corte, “che la crescita delle risorse umane sia costantemente monitorata con particolare riferimento alla componente amministrativa, che va tenuta nei limiti della stretta funzionalità dei dipartimenti scientifici>”.

 

iit-tabella-8

 

È cresciuto anche il numero di rapporti di lavoro a tempo indeterminato passati da 236 a 284 unità. Tale incremento viene ricondotto, secondo la Corte, alle disposizioni di cui al decreto-legge n. 34/2014, che ha disciplinato in modo più stringente l’apposizione di un termine ai contratti di lavoro subordinato.

Come si vede dalla Tabella 2, l’IIT adotta il modello della tenure track, sia per il livello “Researcher” sia per quello “Senior Researcher”; nel 2014 sono risultati inseriti nei percorsi “tenure” 6 Researcher e 12 Senior Researcher. 5 Senior Researchers sono in posizione tenured, cioè a tempo indeterminato.

Lo staff scientifico è costituito da ricercatori provenienti da circa 50 paesi, con una età media di 34 anni. Il 29% dei ricercatori è straniero, il 16% è costituito da italiani rientrati dall’estero ed il restante 55% da italiani che provengono da altri enti/aziende nazionali.

Il rapporto di lavoro del personale amministrativo dell’IIT, ad eccezione dei dirigenti ai quali si applica il Contratto dei Dirigenti Industriali, non è soggetto a forme di contrattazione sindacale. L’Istituto delibera autonomamente i percorsi di carriera e le retribuzioni che, nel 2014, sono state mediamente pari a 50.540 euro pro capite, in progressivo calo negli ultimi quattro anni.

In assenza di rappresentanze sindacali riconducibili ad organizzazioni nazionali, le relazioni “sindacali” per dipendenti amministrativi, tecnici e ricercatori (esclusi i ricercatori senior, di qualifica dirigenziale), sono intrattenute con una rappresentanza scelta dal personale.

L’IIT ha supportato nel 2014 anche 386 dottorandi (311 nel 2013) finanziandone le borse di studio, in base a convenzioni con le università, per complessivi 7,4 milioni (6,4 nel 2013).

Per quanto attiene agli aspetti contabili, la Corte ha rilevato che l’avanzo economico nel 2014 è ammontato a circa 5 milioni di euro, con un incremento di circa 3,6 milioni rispetto al 2013, nonostante l’incremento dei costi di produzione, passati da circa 109 milioni di euro dell’esercizio 2013 a circa 119 (+9%) per effetto soprattutto dell’incremento del personale in servizio e dei costi per servizi.

Il patrimonio netto è risultato pari a 498.521.898 euro, con un incremento di circa 5000 euro sul 2013, per effetto della crescita delle “riserve”, pari nel 2014 a 393.622.119, e del migliore avanzo economico. Il patrimonio netto comprende anche il capitale iniziale di 100 milioni di euro messo a disposizione dalla legge istitutiva.

Le “disponibilità liquide”, che sono in massima parte detenute in un apposito conto infruttifero presso la Tesoreria Generale dello Stato, hanno superato, al 31 dicembre 2014, i 453 milioni, con un incremento di circa 23,4 rispetto al 2013. Considerata tale disponibilità, la Corte ritiene necessaria un’attenta programmazione degli interventi che si intende finanziare nell’ambito del compito istituzionale di Technology Transfer, con la partecipazione dell’Istituto in startup innovative.

 

 

Questa notizia è stata pubblicata nella newsletter ANPRI n. 21 del 3 dicembre 2015.

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