PRECARI E CNR: FORSE QUALCOSA SI MUOVE?

Il 12 gennaio 2018 si è tenuto l’incontro, convocato dal Direttore Generale f.f. del CNR il 20 dicembre 2017, tra le OO.SS. e la delegazione del CNR, guidata dal Presidente, riguardo il percorso che il CNR intende seguire per attuare quanto consentito dell’art. 20 del D.lgs. 75/2017 per la stabilizzazione dei colleghi precari.

Nel corso dell’incontro l’ANPRI ha ribadito quanto già espresso nei precedenti incontri e nei suoi comunicati, evidenziando in particolare che l’applicazione dei commi 1 (tempo determinato) e 2 (contratti flessibili) dell’art. 20 devono avere pari dignità e, pertanto, la ripartizione delle risorse e l’avvio delle rispettive procedure devono essere contemporanee, onde evitare che di fatto diventi inapplicabile il comma 2. Inoltre, lo scorrimento di graduatorie e l’anzianità di servizio sono strumenti e criteri che devono essere conciliati con le priorità dell’ente e le necessità della rete, in particolare degli istituti che hanno avuto forti riduzioni del personale per pensionamento. L’ANPRI ha auspicato che i concorsi riservati siano svolti con procedure rigorose e snelle rispetto a quelle ordinarie, evitando ad esempio prove scritte, e introducendo criteri che valorizzino le esperienze svolte nell’Ente. Infine, le esperienze da considerare nel computo delle anzianità di precariato devono includere quelle avute a qualsiasi titolo presso le amministrazioni pubbliche, e quindi certamente presso le Università pubbliche. Stante l’attuale bilancio del CNR, l’ANPRI ha inoltre espresso forte preoccupazione per la sostenibilità economico-finanziaria dell’assorbimento dei precari, evidenziando l’assoluta necessità di recuperare altre risorse straordinarie, da richiedere in sede politica, evitando di bloccare le attività di ricerca in corso, ad esempio con prelievi sui progetti di ricerca finanziati da fonti esterne.

Il Presidente del CNR nel suo intervento ha sottolineato che l’applicazione dei due commi dell’art. 20 procederà di pari passo, ricevendo la medesima considerazione da parte dell’Ente. Il Presidente sostiene di essersi esposto pubblicamente sull’impegno del CNR a dare risposta a tutte le situazioni di precariato esistenti nell’Ente e su questo aspetto in particolare. L’assorbimento dei precari sarà pianificato bilanciando anzianità, interventi su aree strategiche e riequilibrio tra aree geografiche; inoltre, la ripartizione dei posti destinati dalla Legge di bilancio agli Enti di ricerca (300) potrebbe destinarne una quota consistente al CNR, in quanto il Presidente si è detto fiducioso di avere un credito da esigere su questo ammontare. Il CNR inoltre si impegnerà per trovare risorse per le progressioni di carriera, indispensabili in un ente di ricerca.

L’ANPRI, pur ritenendo il quadro delle proposte avanzate dal CNR ancora troppo poco definito per essere valutato, ritiene che quanto detto dal Presidente sia in generale di estremo interesse. Il prossimo incontro sul tema del precariato è previsto per la metà di febbraio.

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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 1 del 24 gennaio 2018

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