PRIN 2015: firmato il decreto di ammissione al finanziamento

Il 7 novembre scorso, il Direttore Generale del MIUR, Vincenzo Di Felice, ha firmato il Decreto di ammissione a finanziamento dei progetti PRIN 2015 approvati, contenente le ripartizioni dei costi e dei contributi per singola Unità di ricerca stabilite dai coordinatori nazionali, al fine di consentire il successivo trasferimento ad ogni singolo ateneo e ente di ricerca MIUR della quota complessiva spettante. Gli elenchi dei singoli contributi, raggruppati per macrosettore, sono disponibili qui: macrosettore Scienze della vita (LS), macrosettore Fisica, chimica, ingegneria (PE), macrosettore Scienze umane (SH).

Con la pubblicazione di tale Decreto viene fissato l’avvio ufficiale dei progetti (il 90° giorno a partire dal 7 novembre), le cui attività dovranno concludersi entro 36 mesi dalla data di avvio ufficiale.

Alle Unità di ricerca del CNR spettano complessivamente circa 4.972.000 euro (una somma molto vicina ai 5 milioni di euro che avevamo stimato nella precedente Newsletter); alle Unità di ricerca dell’INAF, dell’INFN, dell’INRiM, dell’INGV e dell’OGS spettano, rispettivamente, 223.400 euro, 171.300 euro, 163.000 euro, 62.800 euro e 41.600 mila euro.

In totale, quindi, agli EPR vigilati dal MIUR andranno poco più di 5,6 milioni di euro, che sarebbero potuti essere di più se il Bando PRIN 2015, così come quelli precedenti, non avesse incomprensibilmente precluso ai Ricercatori degli Enti di essere i Principal Invwstigator dei progetti, ruolo che, secondo il MIUR, può essere svolto solo da docenti e ricercatori universitari. Tale norma discriminatoria (sistematicamente denunciata dall’ANPR) fa sì che gli oltre 11 milioni di euro destinati a “premiare” la struttura di afferenza del Principal Investigator (e pari a oltre il 12% dell’intero budget) finisca esclusivamente alle università!

Il MIUR disporrà l’erogazione del contributo in unica soluzione anticipata, direttamente agli atenei e agli enti sedi delle unità di ricerca secondo le effettive disponibilità di cassa.

Nel CNR c’è però forte incertezza sulla effettiva disponibilità dei contributi assegnati dal MIUR alle singole Unità di ricerca in quanto, come denunciato nella precedente Newsletter, l’Ente ha stabilito di derubricare i singoli progetti di ricerca a semplici “sottoprogetti”, tutti afferenti ad un unico Progetto “PRIN 2015”, “gestito” dall’Amministrazione Centrale e affidato ad un tecnologo dell’Ufficio Supporto Programmazione Operativa (USPO) che “nel corso dell’esercizio 2017 […] provvederà ad accertare le somme e a trasferire, mediante variazione del piano di gestione, le somme assegnate dagli Istituti per la realizzazione dei singoli progetti”. Di conseguenza, nella preparazione del Piano di Gestione Preliminare 2017-2019 del CNR, ai singoli sottoprogetti bisognerà imputare “esclusivamente i costi del personale” e “non dovranno pertanto essere inserite le previsioni di entrata e di spesa”.

All’incertezza sulla effettiva disponibilità delle risorse, si aggiungono le voci di un possibile prelievo “centralizzato” di una quota dei finanziamenti PRIN 2015, prelievo che sottrarrebbe ai Ricercatori del CNR risorse necessarie per il completo e regolare svolgimento delle attività di ricerca previste e per lo svolgimento, con le risorse relative alle “Spese generali”, di attività di tipo “curiosity driven” che sono la linfa insostituibile di ogni gruppo di ricerca.

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