SIGLATO IL NUOVO CCNL DI COMPARTO: ORA INIZIA LA FASE DI APPLICAZIONE

Il 19 aprile 2018 le OO.SS. rappresentative del Comparto Istruzione e Ricerca (con l’eccezione di SNALS-CONFSAL) hanno sottoscritto il testo definitivo del nuovo CCNL 2015-2018 per i settori Scuola, AFAM, Ricerca e Università. FGU-GILDA UNAMS ha sottoscritto il contratto lasciando una nota a verbale nella quale si sottolinea che l’accordo presenta vistosi limiti nella disciplina dei diversi istituti che ne limitano la portata; inoltre la componente economica del contratto è irrisoria a fronte della perdita di potere di acquisto delle retribuzioni dei dipendenti che fanno capo al comparto di contrattazione collettiva. Con riferimento alla ricerca, FGU-GILDA UNAMS evidenzia che i tempi stretti imposti dal Governo alla trattativa non hanno consentito alle parti di approfondire le specifiche problematiche degli EPR. Il riferimento contenuto nell’Atto di Indirizzo alla Carta Europea dei Ricercatori e al d.lgs. 218/16 avrebbe dovuto portare ad un contratto più avanzato e innovativo del precedente, in grado di valorizzare la specificità e l’autonomia professionale del personale della ricerca. Il CCNL sottoscritto, invece, non affronta, rimandandole di fatto al prossimo rinnovo, le questioni più importanti, tra cui i percorsi per il superamento del precariato e l’accesso in ruolo (la “tenure track” non è stata neanche discussa), e le progressioni economiche e di carriera del personale.

La FGU, inoltre, esprime dissenso per il contenuto dell’articolo 22 nella parte in cui collega il diritto dei sindacati rappresentativi a partecipare alla contrattazione integrativa alla sottoscrizione dello stesso CCNL; tale previsione appare in palese contrasto con quanto sancito dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 231 del 2013.

Comincia dunque ora il percorso per l’attuazione del nuovo contratto che, seppur limitato, potrebbe mettere le basi per l’introduzione di cambiamenti volti a una maggiore valorizzazione dei R&T e di tutto il personale degli Enti di ricerca. Tra i passi da fare si segnalano in particolare l’avvio dei lavori della Commissione paritetica per l’ordinamento professionale (art. 67) alla quale è affidato il compito di rivedere l’ordinamento professionale e il sistema di classificazione previsto dal D.Lgs. 171/1991, e il pieno riconoscimento, in caso di assunzione a tempo indeterminato, dei periodi di lavoro a tempo determinato prestati nello stesso ente ai fini della ricostruzione di carriera.

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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 3 del 25 maggio 2018

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