Statuto CNR: lettera alla ministra Fedeli

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Roma, 13 giugno 2017

Prot. 28/2017

 

Alla Ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca

Sen.ce Valeria Fedeli

e p.c.   Prof. Marco Mancini

Capo del Dipartimento per l’Università e la Ricerca del MIUR

Prof. Massimo Inguscio

Presidente del CNR

Consiglieri di Amministrazione del CNR

Componenti Consiglio Scientifico del CNR

Ricercatori e Tecnologi del CNR

 

Oggetto: modifiche Statuto del Consiglio Nazionale delle Ricerche di cui al D.lgs. 218/2016.

 

Egr. Ministra,

 

la scrivente Associazione professionale si rivolge a Lei per sollecitare, con riferimento all’art. 3 del D.lgs. n. 218/2016, un Suo autorevole intervento riguardo le modifiche da apportare allo Statuto del Consiglio Nazionale delle Ricerche che, approvato dal Consiglio di Amministrazione dello stesso CNR in data 9 maggio c.a., non ottempera pienamente, a nostro parere, alle disposizioni del richiamato D.lgs. n. 218/2016.

Pur contenendo, il testo recentemente licenziato dal C.d.A., alcune significative modifiche richieste dall’ANPRI, dobbiamo constatare che ai vertici del CNR è mancato il coraggio di virare con decisione nella direzione indicata dalla Commissione europea, ripresa dalla VII Commissione del Senato e fissata con chiarezza nel D.lgs. n. 218/2016.

Riteniamo necessario, in particolare, richiamare la Sua attenzione sul mancato accoglimento da parte del C.d.A. della nostra richiesta di ampliare a due il numero dei rappresentanti dei Ricercatori e Tecnologi nel C.d.A. e riservare, in corretta applicazione del D.lgs. n. 218/2016, art. 2, lettera n), ai soli Ricercatori e Tecnologi dell’Ente l’elettorato attivo. Riteniamo che la presenza di due rappresentanti dei Ricercatori e Tecnologi nel C.d.A. del più grande Ente di ricerca italiano e la loro elezione da parte dei soli Ricercatori e Tecnologi sia essenziale per l’effettivo recepimento di quanto raccomandato dalla Commissione Europea la quale, nell’approvare la Carta Europea dei ricercatori, ha affermato che è “… auspicabile, che i ricercatori siano rappresentati negli organi consultivi, decisionali e d’informazione delle istituzioni per cui lavorano, in modo da proteggere e promuovere i loro interessi individuali e collettivi in quanto professionisti e da contribuire attivamente al funzionamento dell’istituzione”.

Desideriamo, con l’occasione, portare alla Sua attenzione alcune ulteriori modifiche, già richieste dall’ANPRI e non considerate dal C.d.A., che riteniamo importanti per una corretta e rigorosa applicazione di quanto stabilito nel D.lgs. n. 218/2016.  Ci riferiamo alla necessità:

  • di introdurre nell’art. 3, comma 1, dello Statuto (Obiettivi), un riferimento esplicito all’art. 2 del D.lgs. n. 218/2016, la cui assunzione nello Statuto e attuazione nei Regolamenti è essenziale per perseguire efficacemente gli obiettivi di cui all’art. 3 dello stesso Statuto;
  • di introdurre nell’art. 4, comma 1, lettera d) (Principi di organizzazione), un richiamo esplicito ai contenuti dell’art. 2 del D.lgs. n. 2018/2016, il cui recepimento nello Statuto e attuazione nei Regolamenti è essenziale per definire efficacemente i principi di organizzazione;
  • ancora nell’art. 4, comma 1, lettera l) (Principi di organizzazione), di riscrivere la lettera l) del comma in questione per come segue: “l) procede periodicamente alla valutazione degli istituti e dei dipartimenti ai fini del loro equilibrato potenziamento per il conseguimento dei rispettivi obiettivi attraverso la razionalizzazione delle strutture, dell’allocazione delle risorse e della definizione delle strategie, assicurando terzietà delle procedure di valutazione, stabilità dei criteri e coerenza degli stessi con quanto disposto dall’art. 5 del D.lgs. n. 218/2016.”;
  • di modificare l’art. 7, comma 2, lettera bb) (Consiglio di amministrazione), coerentemente con quanto indicato nell’art. 2 del D.lgs. n. 218/2016, al fine di prevedere che i ricercatori e tecnologi dell’Ente possano concorrere alle proposte di cui alla lettera bb), riscrivendo il comma in questione come segue: “bb) propone al Governo progetti di ricerca considerati di alta valenza strategica per il Paese, acquisendo, con modalità definite nel regolamento di organizzazione e funzionamento, proposte elaborate dai ricercatori e tecnologi;”.
  • di modificare l’art. 11 (Direttore generale) in maniera tale che lo stesso Direttore Generale debba essere coadiuvato dalla Giunta dei Direttori di Dipartimento nello svolgimento di quei compiti che hanno un impatto diretto e indiretto sulla rete scientifica;
  • di modificare l’art. 12, comma 1 (Dipartimenti), per come segue: “Le attività del CNR si articolano in macroaree di ricerca scientifica e tecnologica, di seguito macroaree, definite dal Consiglio di Amministrazione identificando ambiti disciplinari o tematici omogenei, con riferimento alla missione istituzionale dell’Ente”;
  • di riscrivere l’art. 12, comma 2 (Dipartimenti), per come segue: “I dipartimenti sono strutture organizzative con compiti di promozione, proposta, programmazione, e coordinamento degli Istituti. I Dipartimenti raggruppano gli istituti in base alle macroaree di ricerca scientifica e tecnologica dei loro ricercatori e tecnologi e dei rispettivi obiettivi indicati negli atti costitutivi. I dipartimenti svolgono un ruolo centrale di riferimento e valorizzazione delle rispettive comunità scientifiche anche in ambito nazionale”;
  • di modificare l’art. 12, comma 7 (Dipartimenti), al fine di semplificare la struttura verticistica della rete scientifica e ridefinire i criteri di nomina dei Direttori di Dipartimento con un maggiore coinvolgimento dei Direttori di Istituto nell’individuazione dei candidati da selezionare;
  • di modificare coerentemente l’art. 14, comma 5 (Istituti), per consentire che i Direttori degli Istituti dell’Ente siano nominati sulla base di procedure elettive da parte dei Ricercatori e Tecnologi dell’Istituto stesso;
  • di modificare l’art. 16, comma 1 (Aree territoriali di ricerca), per come segue: “Il CNR persegue la collocazione degli istituti in aree territoriali di ricerca con lo scopo di realizzare una gestione coordinata e razionale delle infrastrutture e dei servizi a supporto della rete scientifica a livello nazionale promuovendo, con il coinvolgimento dei ricercatori e tecnologi, sinergie con i diversi attori del sistema delle autonomie locali e delle imprese, nonché per favorire una maggiore ed efficace interazione tra il personale.”;
  • di prevedere che le cariche di Direttori di dipartimento e Direttore di istituto siano a “tempo pieno”.

 

Pur registrando favorevolmente l’accoglimento di istanze che finalmente recepiscono in modo concreto elementi importanti della Carta europea dei ricercatori, riteniamo che lo Statuto del CNR debba più adeguatamente conformarsi alle direttive del D.lgs. n. 218/2016. A tal fine, contando sulla Sua sensibilità e attenzione verso le potenzialità ma anche i ritardi della ricerca pubblica, ci rivolgiamo a Lei affinché, nell’ambito delle funzioni che Le sono attribuite dallo stesso D.lgs. n. 218/2016, intervenga con opportuni rilievi volti a sollecitare il C.d.A., del CNR ad introdurre nello Statuto le modifiche necessarie per mettere l’Ente nelle condizioni di rispondere con maggiore efficacia alle richieste del Paese in quanto ad avanzamento delle conoscenze.

Non possiamo esimerci, in conclusione, dal richiamare la Sua attenzione sulla frustrazione e disaffezione generata tra i ricercatori e tecnologi dell’Ente e il personale tutto, dai recenti episodi su cui sta opportunamente indagando la Magistratura. Gran parte della storia recente del CNR è anche figlia di Statuti e di Regolamenti non adeguati ai tempi e al contesto cui dovrebbero essere funzionali. Questa semplice constatazione rende ancora più chiare e pressanti le scelte indicate dal D.lgs. n. 218/2016 e suggerisce l’opportunità di non ripetere l’errore di uno Statuto predisposto nel chiuso delle stanze della Sede Centrale, lontani dalla realtà quotidiana di chi fa ricerca.

 

 

Liana Verzicco

Segretario Generale ANPRI-CIDA

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