Interrogazione Bocchino: il MIUR si accontenta delle mezze verità del CNR

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Nel rispondere all’articolata interrogazione del sen. Bocchino in merito al taglio della pianta organica dei livelli apicali del profilo Ricercatore deliberato dal CdA del CNR per consentire 417 progressioni di livello del personale tecnico ed amministrativo, di cui 250 progressioni sono per i livelli apicali, il MIUR si accontenta delle mezze verità raccontategli dal CNR, con una nota del 25 settembre scorso, senza appurarne la fondatezza .

Infatti, il CNR, e con esso il Sottosegretario D’Onghia, tacciono sul dato inequivocabile, segnalato anche dalla Corte dei conti nell’ultima relazione sul CNR, che il 45% circa del personale tecnico ed amministrativo del CNR è già oggi all’apice della sua carriera (diventerà quasi il 53%, a conclusione dei passaggi di livello che hanno causato il taglio degli organici dei livelli apicali dei Ricercatori) e che invece, anche a conclusione dei concorsi in atto, solo l’8% dei Ricercatori e Tecnologi dell’Ente sarà all’apice della propria carriera.

Così come il CNR e il MIUR tacciono sul fatto che per ripristinare la pianta organica dei livelli apicali dei Ricercatori del CNR, come il CNR dice di voler fare, servirebbero quasi 20 milioni di euro recuperabili se si tagliassero, ad esempi, 510 posti di CTER di IV livello o 710 posti di Operatori di VIII livello, cosa non auspicabile e certamente irrealizzabile.

Per capire fino in fondo il tenore della posizione del CNR e del governo, vi invitiamo a leggere il testo della risposta all’interrogazione del sen. Bocchino, in base al resoconto del Senato.

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Risposta all’interrogazione di Bocchino (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=931620 )

 

Il sottosegretario Angela D’ONGHIA risponde all’interrogazione n. 3-02065 del senatore Bocchino sulla riorganizzazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). In primo luogo sottolinea che il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), ai sensi del decreto legislativo n. 127 del 2003, e dei regolamenti interni di riordino deliberati in data 4 maggio 2005, è dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e gode di autonomia  scientifica,  finanziaria,  organizzativa,  patrimoniale e contabile.

Fornisce quindi le seguenti informazioni acquisite con nota del 25 settembre scorso dal CNR.

Il Consiglio di amministrazione dell’ente ha deliberato in data 2 luglio scorso, il piano triennale delle attività 2015-2017, soggetto all’approvazione dei Ministeri competenti, che comprende, tra le altre, la proposta di fabbisogno del personale per il medesimo periodo.

In tale ambito, sono stati individuati alcuni interventi di variazione in merito alla dotazione organica in conseguenza di elementi nuovi intercorsi nella fase di gestione. Tra questi, particolare rilevanza ha assunto, in merito alla questione sollevata dall’interrogante, la sottoscrizione dell’accordo integrativo riguardante la realizzazione di 417 posizioni (comprendenti anche le 127 già approvate con il piano precedente) per le progressioni per i livelli IV – VIII con decorrenza 2015. Tali progressioni sono previste dall’art. 54 del CCNL stipulato in data 21 febbraio 2002.

Il CNR ha inteso realizzarle tramite l’utilizzo della disponibilità di costo di dotazione organica dei livelli I – III. Tale operazione consente di avviare un programma di progressione di carriera (fermo da oltre cinque anni) anche nei livelli IV – VIII nei quali non vi sono più vacanze.

Il completamento di questo percorso di progressioni nei livelli IV-VII non porterà ad un maggior numero di amministrativi e tecnici, ma a una diversa distribuzione tra i livelli, a parità di numero complessivo.

Una volta realizzate le descritte progressioni, l’amministrazione dell’ente provvederà a rideterminare la dotazione organica al fine di riassegnare ai livelli I – III la disponibilità corrispondente alla riduzione effettuata in via temporanea.

La momentanea operazione di variazione della dotazione organica ha esclusivamente la funzione di consentire tecnicamente l’attuazione dei passaggi di livello dei tecnici ed amministrativi previsti nell’accordo predetto, passaggi che una volta effettuati libereranno le risorse, al livello base del medesimo profilo, necessarie per riassegnare, al profilo ricercatore e tecnologo, la disponibilità temporaneamente sottratta.

Peraltro, l’operazione non è stata effettuata per assumere nuove risorse umane nei profili amministrativi a scapito di ricercatori e tecnologi. Si tratta, piuttosto, di un’operazione necessaria per permettere dopo 4 anni, anche nei livelli IV – VIII (tecnici e amministrativi), una progressione di carriera in attuazione del CCNL.

Negli ultimi dieci anni la quota di dipendenti assunti a tempo indeterminato al CNR, non appartenenti ai livelli di ricercatore e tecnologo, si è ridotta di oltre il 30 per cento. Oggi il rapporto tra amministrativi da un lato e ricercatori/tecnologi/tecnici dall’altro è pari al 15 per cento, questo è tra i più bassi rispetto ad altre istituzioni comparabili al CNR. Tale andamento ha determinato nel tempo un’incidenza maggiore nei livelli alti dei profili tecnici ed amministrativi, considerando il blocco delle assunzioni ai livelli di base.

Attualmente, la dotazione organica del CNR prevede ampie disponibilità di posti per tutti i livelli I – III sia per il profilo di ricercatore che per quello di tecnologo e consente di realizzare per i medesimi profili adeguate misure rivolte all’attuazione delle progressioni di carriera.

In particolare, nel piano di fabbisogno 2015-2017, sono previsti 222 passaggi da attuare tramite selezioni interne ai sensi dell’articolo 15 del CCNL, le cui procedure sono in corso, nonché 50 posti da coprire tramite reclutamento ordinario, distribuiti nei profili di dirigente di ricerca di I livello, dirigente tecnologo di I livello, primo ricercatore di II livello e primo tecnologo di II livello, da destinare con riserva del 50 per cento al personale interno (ricercatore e tecnologo III livello). Potenzialmente, quindi, sussistono le necessarie risorse per coprire eventuali vincitori interni per circa altre 260 posizioni inquadrabili come nuove progressioni.

La programmazione delle assunzioni e la ridefinizione della dotazione organica consentirà al CNR, entro il 2018, sia di avviare un programma di progressioni di carriera per questi livelli, sia di sfruttare un’eventuale misura di potenziamento dei ricercatori e tecnologi (oltre 600 unità).

Pertanto la momentanea riduzione di alcune posizioni della dotazione organica di ricercatori e tecnologi (una volta realizzate le descritte progressioni, l’amministrazione dell’ente provvederà a rideterminare la dotazione organica al fine di riassegnare ai livelli I – III la disponibilità corrispondente alla riduzione effettuata in via temporanea) non influisce in alcun modo sulla politica di potenziamento del CNR.

 

Il senatore BOCCHINO (Misto-AEcT) si dichiara insoddisfatto, rilevando che il CNR sta utilizzando le risorse allocate per ricercatori e tecnologi per progressioni di carriera del personale tecnico-amministrativo. Sarebbe stato preferibile, a giudizio dell’interrogante, operare in senso opposto, perché la necessità di progressione di carriera nel settore tecnico amministrativo è oggettivamente minore e la progressione di carriera di ricercatori e tecnologi è già severamente penalizzata sia per la carenza di risorse economiche che per le scelte operate dal CNR. Il Ministero dovrebbe – sempre a giudizio dell’interrogante – espletare un effettivo ruolo di vigilanza sul CNR, pur nel rispetto dell’autonomia dell’Ente, al fine di assicurare che la mission di questo importante ente pubblico di ricerca sia adeguatamente salvaguardata e valorizzata.

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