INGV – Comunicato ANPRI del 19 febbraio 2015

 

Stabilizzare il precariato storico dell’INGV è possibile !
Applicare subito l’art.4 c.6 della legge 125/2015  
(stabilizzazioni riservate ai precari)

 

I precari dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che avevano tutte le carte in regola per l’assunzione tramite stabilizzazione, e che non furono assunti per via della cronica scarsa capacità della pianta organica dell’INGV, stanno ancora aspettando di vedere il loro contratto trasformato in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato!
Stiamo parlando di ricercatori, tecnologi, tecnici ed amministrativi che già nel 2007 avevano maturato un’anzianità di almeno 3 anni in contratti T.D. o che dal 2006 erano titolari di un contratto di durata complessiva almeno triennale. Moltissimi di loro sono in possesso di una formazione e una specializzazione all’avanguardia nel panorama internazionale e continuano a svolgere egregiamente le
loro mansioni da più di 10 (!) Questi colleghi possono infatti vantare  una anzianità a T.D. che va dai 9 ai 15 anni e che da quando sono stati assunti svolgono compiti di grande rilevanza per il Paese, quali la sorveglianza sismica e vulcanica, la manutenzione delle reti di monitoraggio dell’INGV, gli interventi in emergenza nelle aree colpite da eventi naturali avversi.
Proprio per sanare questa INACCETTABILE situazione,    il Decreto Legge n. 104/2013 ha autorizzato l’INGV ad assumere 200 unità di personale, suddivise in scaglioni annuali di 40 persone all’anno per cinque anni, a partire dal 2014.
Ebbene, cosa ha fatto fino ad oggi il Consiglio di Amministrazione dell’INGV per gestire questa importante possibilità, grazie alla quale, si potrebbe avviare finalmente a soluzione la ultradecennale e inaccettabile condizione di precarietà in cui si trova  una parte cospicua dei propri dipendenti? Poco o nulla, purtroppo. Senza aver provveduto alla stesura di un Piano di Assunzione, come richiesto dal ministero vigilante (il MIUR), e dopo un anno trascorso nella sostanziale assenza di decisioni, tra la fine del 2013 e il dicembre 2014, dopo numerosi tiremmolla, ripetuti conflitti e tensioni  all’interno del CDA e tra questo e la direzione generale, nel dicembre 2014 è stata presa la decisione di assumere 52 unità di personale (40 unità nel 2014, 12 nel 2015), attingendo da graduatorie di idonei in concorsi pubblici già svolti tra il 2005 e il 2011.
Se è pur vero che le norme vigenti obbligano l’INGV a scorrere tali liste di idonei prima di procedere con nuove selezioni, siamo proprio sicuri che tali liste facciano riferimento a professionalità effettivamente necessarie per svolgere le attività statutarie dell’ente e, in particolare, per far fronte agli interventi urgenti connessi all’attività di protezione civile, concernenti la sorveglianza sismica e vulcanica e la manutenzione delle reti strumentali di monitoraggio citate nel D.L. 104/2013 ?
Purtroppo, a causa del reiterato blocco delle assunzioni nella P.A. i concorsi espletati tra il 2005 e il 2011 riguardavano professionalità piuttosto specifiche, dettate da necessità delle sezioni periferiche dell’INGV e dunque non rappresentative della globalità dei dipendenti a contratto. Da questa circostanza è scaturita una INTOLLERABILE INGIUSTIZIA: solo pochissimi dei numerosi tempi determinato che nel 2007 erano già nella lista di stabilizzazione  sono tra i 52 neoassunti! E non certo per scarso riconoscimento del lavoro svolto, dato che continuano ancora oggi a svolgere mansioni indispensabili all’INGV in ruoli chiave e a far fronte agli interventi connessi all’attività di Protezione Civile.   
La gran parte del “precariato storico” dell’INGV (costituito da personale ultraquarantenne) pertanto non si trova nelle graduatorie di idonei dalle quali si è deciso di attingere per le prime 52 unità di personale. A rendere la situazione ancora più iniqua c’è l’osservazione che una consistente parte di questo personale aveva conseguito l’idoneità in concorsi precedenti, banditi durante l’ultima vera stagione di reclutamento dell’INGV (2002‐2003), su tematiche più generali e più vicine a quelle per le quali è stato elaborato il D.L. 104/2013, ma nel 2013 le relative graduatorie sono state dichiarate troppo vecchie e dunque prive di validità.
Per riassumere: il D.L. 140/2013 ha concesso all’INGV un totale di 200 posti in pianta organica. Ne sono stati impegnati 52, ne rimangono 148. Che fare per ricoprirli? E’ lecito rischiare di perdere le professionalità maturate in oltre un decennio in un campo di eccellenza così peculiare e strategico per il Paese?
Porre rimedio a queste ingiustizie è possibile. Come sta facendo il CRA, si bandiscano procedure concorsuali  per titoli e colloqui, per assunzioni a tempo indeterminato riservati ai “precari storici”, ai sensi dell’articolo 4, punto 6, del d.l. 101/2013, convertito il legge il 30 ottobre 2013, n. 125.
L’amministrazione INGV non ha più scuse e i precari storici meritano rispetto e giustizia! Si rispetti lo spirito della normativa straordinaria che il Governo ha ritenuto opportuno e urgente varare e si risolva una volta per tutte il problema del precariato storico!

Il responsabile ANPRI‐INGV
Fedora Quattrocchi