Batteri bioreattori per la produzione di idrogeno

I ricercatori del Bacterial Energy Metabolism Lab, coordinato da Ines Cardoso Pereira dell’Istituto di Tecnologia Chimica e Biologica Antonio Xavier della Nuova Università di Lisbona hanno recentemente trasformato alcuni batteri non foto-sintetici, come il Desulfovibrio desulfuricans, il Citrobacter freundii ela Shewanella oneidensis, in innovativi sistemi bioibridi.

In questo modo, è stato possibile progettare minuscole biofabbriche, che combinano insieme nanoparticelle catalitiche di metalli semiconduttori a base di solfuro di cadmio (CdS) con speciali sistemi biologici per catturare e convertire con elevata efficienza l’energia solare in idrogeno molecolare.

Tra i vari batteri sperimentati, quello che mostra più elevata propensione a produrre idrogeno è il Desulfovibrio desulfuricans, normalmente presente nel terreno, grazie alla sua intrinseca e spiccata capacità di sintetizzare nanoparticelle solforate extracellulari.

I risultati di questo processo eco-sostenibile ed economico sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Angewadte Chemie International Edition e potranno avere un ruolo importante nell’ambito dell’economica verde e circolare dell’idrogeno. Infatti, questo fondamentale elemento si sta affermando sempre di più come efficiente e promettente vettore energetico, destinato probabilmente a svolgere un compito strategico nella decarbonizzazione e transizione dai combustibili fossili alle sorgenti rinnovabili.

Un altro significativo vantaggio di questi sistemi bioibridi, rispetto alle tecnologie convenzionali di produzione di idrogeno consiste nell’assenza dell’uso di catalizzatori metallici rari e che richiedono processi produttivi di non trascurabile impatto ambientale.

Approfondimenti: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/anie.202016960