Comunicato del 14 ottobre 2016. CNR: le priorità indicate dall’ANPRI per il prossimo futuro

 

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Il 13 ottobre si è svolto un incontro tra l’Amministrazione Centrale del CNR e l’ANPRI e le altre OO.SS. (assente solo l’USI RdB). Scopo della riunione era dare informativa sui contratti a tempo determinato e individuare le principali priorità da affrontare nei prossimi incontri.

Tra le principali priorità riguardanti essenzialmente il personale tecnico ed amministrativo vi è senza dubbio il contratto integrativo riguardante le indennità di cassa, di posizione e di responsabilità, nonché la produttività collettiva ed individuale.

L’ANPRI ha evidenziato alcune delle priorità che il CNR deve affrontare e risolvere nell’immediato futuro, e in particolare:

  1. Nominare al più presto i segretari dei bandi di concorso per 72 posti di Ricercatore e Tecnologo di III livello con fondi ordinari, per 70 dei quali l’Ente ha già nominato i commissari. L’ANPRI ha anche sottolineato il fatto che, per quasi tutte le 72 posizioni, gli Istituti e Dipartimenti interessati hanno già indicato un possibile segretario. Il CNR ha detto che al momento l’Ufficio concorsi è oberato di lavoro, specie a causa dei concorsi per 82 posti di ricercatore III livello del piano straordinario MIUR, ma che si sarebbe occupato della questione. Auspichiamo che anche i Direttori delle strutture interessate facciano pressione sull’Ente per consentire, con la nomina dei segretari, l’avvio dell’iter concorsuale.
  2. Nominare al più presto i Consigli Scientifici di Dipartimento, definendo per il quinto componente da scegliere “a seguito di procedure di consultazione dei ricercatori e tecnologi componenti dei consigli scientifici di istituto degli istituti afferenti” al Dipartimento (vedi art. 8 del ROF) modalità di nomina rispettose della Carta europea dei ricercatori. La risposta del CNR è stata vaga, fors’anche alla luce delle quasi certe modifiche allo Statuto e ai Regolamenti che il decreto attuativo dell’art. 13 della legge Madia imporrà.
  3. Modificare il nuovo Disciplinare riguardante le associature, specialmente per le associature di tipo b) “incarico di collaborazione” e di tipo c) “incarico di collaborazione senior”, disciplinare che prevede un iter incomprensibilmente complesso e lungo (di ogni provvedimento di associatura il Direttore di Istituto, dopo aver ottenuto il parere del Consiglio di Istituto e Consiglio dei Direttori di Dipartimento, dà comunicazione al Direttore di Dipartimento che la inoltra al Presidente; il conferimento delle associature è poi autorizzato annualmente dal CdA!). Il CNR ci ha informati che, anche in seguito ad analoga richiesta di semplificazione avanzata da numerosi Direttori, sta provvedendo a snellire l’iter.
  4. Modificare la Circolare n. 26/1998 su “Orario di lavoro dei ricercatori e tecnologi” nella parte in cui, in difformità alla normativa vigente e alla sentenza della Corte di Appello di Bologna del luglio 2015, impone che la presenza in servizio presso la struttura dei R&T sia rilevata con sistemi meccanici od elettronici. L’ANPRI ha ricordato che anche la CGIL-ISPRA ha dichiarato, nella lettera inviata ai vertici dell’ISPRA a luglio scorso, che “una nota sentenza della Sezione Lavoro del Tribunale di Bologna […], confermata in appello, ha stabilito che il sistema di rilevazione a badge per verificare i tempi di presenza nella sede di servizio dei tecnologi e ricercatori è palesemente in contrasto con la disciplina contrattuale”. Il CNR ha detto che sulla questione chiederà un parere all’Avvocatura dello Stato.
  5. Restituire i fondi residui prelevati a marzo 2016 e non ancora restituiti agli Istituti, anche alla luce del fatto che la che la mancata restituzione di tutti fondi prelevati comporta una grave e ingiustificata discriminazione ai danni dei ricercatori e tecnologi che non beneficiano della restituzione dei fondi di cui disponevano fino a marzo scorso, con grave pregiudizio per le loro attività di ricerca, la loro reputazione e le loro prospettive di carriera. Su tale richiesta la risposta del CNR è stata drastica: non restituirà più niente!

Il CNR ha anche preannunciato significative modifiche riguardanti i RUP (i Responsabili Unici del Provvedimento): andando incontro (forse inconsapevolmente) ad una richiesta avanzata dall’ANPRI circa 2 anni fa, l’Ente intende infatti organizzare corsi di formazione per i potenziali RUP i quali non saranno più, se non su base volontaria, i singoli ricercatori e tecnologi interessati alla specifica acquisizione del bene o del servizio ma personale allo scopo formato e dedicato.

Dobbiamo con piacere registrare una attenzione da parte dell’Ente nei confronti delle richieste ed argomentazioni presentate dalle OO.SS. maggiore di quanto accadesse sotto la Direzione di Paolo Annunziato. Continuiamo però a ritenere che, in molte scelte strategiche dell’Ente (non ultimo il prelievo forzato dei fondi residui degli Istituti e l’utilizzo della quota dei fondi conto terzi, ma anche la stessa struttura organizzativa dell’Amministrazione Centrale), la dirigenza scientifica, costituita principalmente dai Direttori di Dipartimento, resti emarginata (forse non per colpa propria), lasciando troppo potere ai vertici amministrativi. E ciò non può assolutamente accadere in un Ente di ricerca.

Un forte impegno dell’ANPRI, specie dal momento in cui andranno ridiscussi Statuto e Regolamenti, sarà quindi dedicato a ridare centralità ai suoi Ricercatori e Tecnologi e ruolo adeguato alla dirigenza scientifica dell’Ente che, con i nuovi Regolamenti, dovrà essere scelta con il pieno coinvolgimento di Ricercatori e Tecnologi.

 

Gianpaolo Pulcini
Segretario Nazionale, Responsabile CNR