Per il CREA un futuro come organo scientifico di supporto alla Politica agricola comune: lo auspica la Corte dei Conti

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La Corte dei Conti, Sezione del controllo sugli enti, ha pubblicato la Delibera n. 102/2015 e Relazione sull’esercizio 2013 del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA), recentemente trasformatosi in CREA, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, in seguito all’accorpamento con l’INEA.

Il risultato della gestione 2013 del CRA, rileva la Corte, ha risentito negativamente dell’impatto finanziario dell’attribuzione delle competenze già dell’INRAN, accorpato al CRA nel marzo 2013. La gestione di competenza dell’esercizio 2013 ha chiuso con un disavanzo di 1.709.055 euro, mentre l’avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2013 (“fortemente influenzato dalla notevole mole di residui attivi, anche risalenti nel tempo”) è stato pari a 140.710.552 euro; il risultato economico è stato negativo per 4.492.714 euro, in deciso peggioramento rispetto all’esercizio precedente (+12.839.902 euro nel 2012). Il patrimonio netto è risultato pari a 162.548.270 euro, in diminuzione rispetto al-l’esercizio precedente (170.957.205 euro) a causa principalmente dell’assorbimento delle poste patrimoniali dell’ex INRAN.

Esaminando le caratteristiche dell’Ente e le attività di ricerca svolte, la Corte giudica opportuna “la prosecuzione dell’attività di valorizzazione del patrimonio” e ritiene che si debba avviare “un percorso organizzativo che possa condurre il CRA a divenire, in tempi ragionevolmente brevi, un organo scientifico di supporto alla Politica agricola comune (Pac)”.

Inoltre, la Corte ritiene che “la distribuzione sul territorio nazionale consente al CRA di diffondere capillarmente le proprie competenze, operando sinergicamente con le Amministrazioni centrali, gli Enti locali, le Imprese e le Associazioni di categoria. I processi di aggregazione in atto – prosegue la Corte – dovrebbero consentire di perseguire il duplice obiettivo di consolidare l’esperienza di Istituti di ricerca storici e di adeguarsi alle crescenti necessità di innovazione del settore e all’evoluzione della tecnologia”.

Per quanto riguarda la situazione del personale, risultano in servizio, al 31 dicembre 2013, 1459 unità di personale su una dotazione organica complessiva di 1902 unità; sono quindi scoperti 443 posti. La Corte sottolinea che la maggior parte dei posti scoperti è presente nei profili di Ricercatore e Tecnologo, per un totale di 280 unità, pari a quasi il 37% dei rispettivi organici. La tabella seguente riassume la situazione 2013 in confronto con quella 2012.

 

CRA tabella

Il CRA ha esposto residui attivi per complessivi 164.960.639 euro. Al riguardo, la Corte raccomanda al CRA di assicurare ai propri bilanci “una maggiore attendibilità sulla consistenza dei residui”, tramite una verifica sui corrispondenti residui passivi presso le amministrazioni che dovrebbero effettuare trasferimenti e la cancellazione delle poste che risultino prive di riscontro.

 

Questa notizia è stata pubblicata nella newsletter ANPRI n. 19 del 5 novembre 2015.

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