Ancora dure critiche di Elena Cattaneo nei confronti del progetto Human Technopole…

Continuano le dure critiche della scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo nei confronti del modo in cui il progetto Human Technopole, che nascerà sull’area dell’Expo grazie a 1,5 miliardi di finanziamenti pubblici, è stato concepito ed assegnato all’IIT, l’Istituto Italiano di Tecnologia, “una fondazione di diritto privato largamente finanziata con risorse pubbliche”.

Come si legge sulle colonne de La Repubblica del 19 marzo scorso, per la Cattaneo il progetto “Human Technopole è un obiettivo importante”, ma “i mezzi approntati per raggiungerlo impropri e fuorvianti. Così come è concepito oggi, sarà solo una Signoria creata per legge e dotata di tesoretto. Fatta di una corte, completa di vassalli e valvassori, così nessuno avrà voglia di dissentire”.

Il Governo – ha affermato la Cattaneo – ha invertito le priorità. Domandandosi prima «che facciamo di questi terreni» invece che «di cosa ha bisogno la ricerca in Italia». Non solo. Il 30 novembre scorso il direttore di IIT mi ha contattato per introdurmi al progetto con un messaggio irricevibile («Sulle neuroscienze si vuole ovviamente parlare con te di possibili collaborazioni con il tuo team«). Un invito a sedermi al banchetto dei selezionati arbitrariamente e politicamente per ricevere una pioggia di denaro pubblico“. Una proposta, continua la Cattaneo, “che era un chiaro deragliamento dell’etica pubblica e una corruzione dell’etica della scienza, in quanto nega e confligge con una valutazione oggettiva, comparativa, trasparente e partecipata tra i possibili contenuti di Human Technopole”. Una proposta che la Cattaneo dichiara di aver rispedito al mittente perché “per me la difesa dello statuto etico e del metodo scientifico è una scelta precisa e non negoziabile, anche in tempi di vacche magre, anche a costo di scegliere le strade più strette”. “Ogni scienziato e intellettuale deve difendere la libertà di ricerca da ogni corruzione politica”, ribadisce la senatrice.

I coordinatori dei sette ipotetici centri di Human Technopole (medical genomic, neurogenomics, agri-food and nutritional genomics, data science, computational life sciences, nano science e analysis, decisions and society, Ndr) sono già stati nominati a tavolino senza alcun bando”, denuncia la Cattaneo. “Bando cui invece saranno soggetti i mille ricercatori previsti. Si crea un esercito dove i generali non li si cerca tra i migliori del mondo, mentre la truppa sì”. Invece, a suo parere, “direttori e «generali» di Human Technopole devono essere individuati con un confronto aperto, libero, trasparente, competitivo tra ogni immaginabile proposta valutata in modo terzo, indipendente e competente”.

I Rettori di alcuni atenei italiani (ad esempio, la Bicocca, la Statale e il Politecnico di Milano) ed i Presidenti di alcuni Enti di ricerca (il CNR, ad esempio) avrebbero però deciso di aderire al progetto Human Technopole, o almeno stanno valutando se e come parteciparvi. Ma sulla loro eventuale partecipazione (“che io sappia di siglato non c’è nulla”), la Cattaneo si chiede “come faranno gli enti, se istituzionalmente coinvolti, a non tradire il loro statuto, a contrastare i profili di discriminazione interna che emergeranno visto che lo sviluppo di alcune loro ricerche sarà soggetto a decisioni arbitrarie esterne invece che al libero e competitivo accesso dei suoi ricercatori alle risorse pubbliche? E per quale motivo quei «carrozzoni» delle Università e del CNR – più volte definiti così da coloro che si preparano o siedono al banchetto allestito dall’IIT per l’area Expo – alla fine entrano nel progetto? Si deve ancora capire quali siano le risorse scientifiche competitive che l’IIT metterebbe nello stesso. Per quanto si vede oggi, ben poco. Forse le risorse intellettuali di altri Enti servono a questo. E perché mai questi Enti e studiosi non devono poter vedere le loro idee finanziate direttamente, visto che sono enti pubblici, senza pagare pegno ad un intermediario?”.

Alle dure critiche della senatrice Cattaneo, ha risposto su Il Fatto Quotidiano il responsabile della comunicazione dell’IIT, Stefano Amoroso, sostenendo che gli attacchi sono “considerazioni politiche” su un progetto che Cattaneo “non ha mai nemmeno voluto leggere”. A rispondere, secondo Amoroso, dovrebbero essere “il governo che ci ha chiesto di preparare questo progetto” e i rettori degli atenei che hanno accettato di partecipare. Quanto alla nomina dei sette coordinatori senza bando, Amoroso afferma che “non è vero, ci sarà una call internazionale come per tutto il resto dei ricercatori”.

 

Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 6 del 24 marzo 2016.

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