Dai molluschi allo sviluppo di un adesivo super resistente

Ancora una volta è stata proprio la natura a ispirare le ricerche e gli studi degli scienziati.

Ci riferiamo in particolar modo al gruppo di ingegneri e chimici, coordinato da Fiorenzo Omenetto della Tufts University in Massachusetts negli Stati Uniti d’America e da Gianluca Farinola dell’Università di Bari Aldo Moro.

Infatti, i ricercatori sono riusciti a sviluppare un potente collante combinando insieme la fibroina, la proteina della bava del baco da seta con una sostanza sintetica, la polidopamina, ovvero il polimero del neurotrasmettitore della dopamina, spesso usato come rivestimento per farmaci e altri dispositivi medici e stabilizzando il prodotto intermedio mediante l’aggiunta di cloruro di ferro.

Questo innovativo materiale possiede un’eccezionale forza adesiva per unità di superficie, superiore di 23 volte a quella della pressione atmosferica proprio perché imita la stessa struttura reticolare del bisso, la fibra tessile, costituita dai filamenti intrecciati, secreti dai molluschi bivalvi molto abbondanti nelle acque del mar Mediterraneo e più comunemente noti come cozze, di cui è rinomata la straordinaria capacità di ancorarsi a scogli e imbarcazioni formando legami chimici della consistenza del cemento.

Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista internazionale Advanced Science, rappresenta un ulteriore e significativo progresso dell’ingegneria dei materiali verso la realizzazione di adesivi ad alte prestazioni, molto tenaci, non tossici, biodegradabili e resistenti all’acqua.

Infatti, in virtù dell’utilizzo di materie prime di origine animale, il nuovo collante è più indicato e sicuro rispetto a quelli convenzionali e può essere usato anche nelle applicazioni biomedicali come in chirurgia per la sutura delle ferite e per la riparazione delle fratture o anche nel settore navale e subacqueo proprio grazie alla sua struttura molecolare molto simile a quella dell’adesivo naturale dei molluschi.

Approfondimenti: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/advs.202004786