Un micro-ente di ricerca con 5 unità di personale a tempo indeterminato (su una dotazione organica di 6 unità), di cui 1 Tecnologo di III livello, due Funzionari di amministrazione e 1 Collaboratore di amministrazione, cui si aggiungono un direttore amministrativo con contratto a tempo determinato, 1 Ricercatore a tempo determinato e n. 2 unità co.co.co., con un finanziamento pubblico complessivo di € 1.534.145 nel 2014, di cui € 1.519.975 dal Contributo ordinario dello Stato, più che raddoppiato rispetto a quello di € 695.522 del 2013. Sono queste le cifre salienti che emergono dalla Relazione della Corte dei Conti, Sezione del controllo sugli enti, sugli esercizi 2013 e 2014 dell’Istituto italiano di studi germanici, ente di ricerca vigilato dal MIUR e istituito come tale dalla Legge 27/2006.
L’Istituto, segnala la Corte, è ancora in fieri in quanto i nuovi regolamenti sono ancora in corso di approvazione e i suoi vertici sono stati solo di recente rinnovati dopo due anni di vacanza.
La Corte auspica che il cospicuo aumento della dotazione ordinaria e il ricorso a dorme di autofinanziamento possano rilanciare le attività dell’Istituto “attraverso il rafforzamento dell’attività di ricerca, vera mission istituzionale dell’Istituto”. Il problema è chi svolgerà le attività di ricerca …
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