Contro il prelievo dei fondi effettuati dall’Amministrazione Centrale del CNR ai danni dei Ricercatori

Pubblichiamo qui di seguito una lettera inviata al Responsabile CNR dell’ANPRI da un Primo Ricercatore del CNR al quale (così come a centinaia di suoi colleghi!) l’Amministrazione Centrale del CNR, a marzo scorso, ha sottratto i fondi residui di progetti di ricerca non ancora spesi ma destinati ad usi, ben più corretti e sani, che non quello di contribuire a ripianare i debiti accumulati da un Ente che, come già scritto nel nostro Comunicato del 5 aprile scorso, “vuole scaricare sulla rete di ricerca le sue responsabilità nella cattiva gestione delle risorse umane ed economiche e nella ancor più grave incapacità di controllo di gestione”.

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Caro Dr. Pulcini,

volevo informarla in merito alla perenzione di 95.000 (novantacinquemila) euro effettuata a danno dei miei fondi di ricerca nel marzo 2016 da parte del CNR.

Riepilogando i fatti, da un giorno allaltro e senza preavviso lAmministrazione centrale del CNR ha sottratto dalle mie GAE (cioè dai capitoli di spesa CNR dove sono inseriti i fondi di ricerca di ciascun ricercatore) i fondi di ricerca residui derivanti da progetti a me personalmente assegnati come responsabile scientifico, nella fattispecie: a) un progetto AIRC sul medulloblastoma (2009-2013), b) un Progetto della Regione Lazio (2009-2012) sul medulloblastoma; c) un Progetto del Ministero dell’Economia e dello Sviluppo sui tumori cerebrali (2011-2016); d) un progetto accordo quadro MIUR-EBRI-CNR per lo studio di neurogenesi e memoria.

Tale perenzione è illegittima dato che non si tratta di semplici fondi residui andati in perenzione, bensì di fondi che su richiesta e approvazione del CNR stesso erano stati da me inseriti nel 2015 nel PdGP 2016-2019 (Piano di Gestione Preliminare CNR) in nuovi progetti i quali sono la perfetta continuazione dei progetti originari ai quali i residui appartengono.

Non è quindi corretto che il CNR prima mi abbia dato indicazione di reinserire i residui in nuovi progetti continuazione dei precedenti e poi me li abbia sottratti. Né è corretto che il CNR sottragga dei fondi per la ricerca senza preavvertire prima il ricercatore, né tantomeno è corretto che il CNR li sottragga per usarli per altre cose non correlate alla ricerca.

Questa sottrazione di 70.000 euro (me ne sono stati ridati indietro solo 25.000) causa un danno grave alla mia attività di ricerca, privandomi della possibilità di fare acquisti di materiali di ricerca e di pagare i collaboratori; la prima conseguenza è la difficoltà di avere dati preliminari che sono necessari per applicare a nuovi progetti. Questo danno potrebbe creare un circuito negativo irreparabile. Numerosissimi altri ricercatori del CNR si trovano in condizioni simili, e questo fa sorgere la domanda se il CNR non stia venendo meno alla sua mission di promuovere la ricerca scientifica italiana; se cioè per la guida amministrativa del CNR la quadratura del bilancio sia prioritaria rispetto alla mission scientifica.

Ho quindi fatto ricorso al TAR che, in data 16 novembre 2016, ha negato la sospensione del provvedimento argomentando che i nuovi progetti nei quali i fondi residui sono stati inseriti non sono correlati ai progetti originari. Questo non è vero ed è documentato anche da una relazione del prof. Zollo dellUniversità di Napoli, che ha accuratamente verificato la perfetta corrispondenza scientifica tra i progetti vecchi e i nuovi. Evidentemente, il TAR non si è voluto inserire in una disputa che considera interna al CNR. Niente di più sbagliato, perché è prevedibile che al momento in cui diventerà di dominio pubblico che il CNR si appropria dei fondi di ricerca di specifici progetti erogati da agenzie di ricerca ai ricercatori CNR per usarli per fini amministrativi, le agenzie di ricerca non vorranno più erogare fondi al maggiore ente di ricerca italiano, causando in tal modo un danno per lintero Paese.

Su queste basi, stiamo ora per presentare un appello alle sedi competenti. La informo nella sua qualità di rappresentante dell’ANPRI per segnalare questo abuso del CNR e le conseguenze più ampie che può avere e per creare, se possibile, un consenso intorno a questa mia iniziativa (e forse anche per dare un senso alle notevoli spese legali a cui sto andando incontro con miei fondi personali).

Un caro saluto,

Felice Tirone

National Research Council – Senior scientist

Institute of Cell Biology and Neurobiology

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