Pubblicati dall’ANVUR i risultati completi della VQR 2011-2014. Tra gli enti di ricerca “the winner is” … IIT!

L’ANVUR ha pubblicato nei giorni scorsi il Rapporto finale, i 16 Rapporti di Area e il Rapporto sulla terza missione della VQR 2011-2014 (VQR2).

La VQR 2011-2014 ha analizzato e valutato oltre 118.000 tra articoli, monografie, e altri prodotti pubblicati nel quadriennio 2011-2014 dai ricercatori italiani delle università, degli enti di ricerca vigilati dal MIUR e di altri enti che hanno chiesto di sottoporsi alla valutazione. I sedici rapporti di area e il rapporto finale presentano – secondo l’ANVUR – “una mappa completa della qualità della ricerca nel nostro paese riferita alle istituzioni (università, enti di ricerca vigilati dal MIUR, enti di ricerca volontari e consorzi interuniversitari) e alle sottoistituzioni che le compongono”.

Dal confronto internazionale, riportato nella Parte quarta del rapporto (i confronti internazionali) con quelli della VQR2, “emerge un quadro della ricerca italiana nel suo complesso competitiva rispetto a singoli paesi e a insiemi significativi degli stessi, nonostante la posizione di retroguardia dell’Italia per numero di addetti alla ricerca e loro finanziamento”. L’Italia resta tuttavia ancora lontana dal top dell’eccellenza, in termini di citazioni sulle pubblicazioni scientifiche a livello mondiale nei settori bibliometrici, dove la fanno da padroni i Paesi Bassi, la Svezia e la Svizzera (v. tabelle 7.1 e 7.2 a pagg. 36-37 della Parte quarta).

Per quanto riguarda la valutazione della “terza missione”, il rapporto afferma che l’identificazione di idonei indicatori è ancora un problema aperto. Per la VQR2 l’ANVUR ha istituito una commissione di esperti ad hoc (CETM), i cui risultati sono descritti nella seconda parte del Rapporto Finale. Il lavoro della CETM ha portato a una analisi “sicuramente più accurata e robusta di quella effettuata nella VQR1”; tuttavia, l’ANVUR “considera ancora l’attività di valutazione delle attività di terza missione come sperimentale, e dubita che essa sia sufficiente matura per essere utilizzata ai fini della distribuzione di risorse”.

Una appendice al Rapporto Finale, riguardante il confronto tra la metodologia di valutazione peer e quella bibliometrica, sarà pubblicata entro la fine di marzo.

Riportiamo nel seguito alcune indicazioni sugli Enti di ricerca, ricordando che non tutti gli Enti hanno partecipato alla VQR2. Manca ad esempio l’ISS, non tenuto a sottoporsi alla valutazione e che non ha ritenuto di sottoporsi volontariamente.

La tabella seguente è estratta dalla Tabella 2.4 del Rapporto e riporta i prodotti attesi e i prodotti conferiti per gli enti di ricerca vigilati dal MIUR nei due esercizi di valutazione VQR.

 

 

Come si può vedere, la percentuale complessiva dei prodotti mancanti rispetto a quelli attesi si è significativamente ridotta nella VQR2 rispetto alla VQR1, con una situazione variegata per i vari Enti: tra gli Enti con un numero di prodotti attesi superiore a 100, la minore percentuale di prodotti mancanti è quella dell’INRiM (0 prodotti mancanti), la più elevata quella dell’ASI, con il 15,8% di prodotti mancanti rispetto a quelli attesi.

Ricordiamo che il confronto tra la VQR1 e la VQR2 è influenzato dalla diversa quantificazione dei prodotti attesi, da noi già evidenziata nella Newsletter 1/2017.

Un’altra tabella di interesse per gli enti di ricerca è la Tabella 6.5, che riporta l’elenco degli enti di ricerca (vigilati MIUR e volontari affini) con i valori degli indicatori della qualità media della ricerca e la posizione in graduatoria per ogni Area di valutazione. La tabella vede l’IIT piazzarsi al primo posto in tutte le Aree nelle quali è presente, ad eccezione dell’Area 2 (Scienze Fisiche), dove si classifica al secondo posto dopo il LENS (Laboratorio Europeo di Spettroscopie Non Lineari).

La Tabella 6.8 contiene il riepilogo della valutazione delle università e degli enti di ricerca vigilati e assimilati nelle sedici Aree di valutazione; il verde contrassegna la prima posizione nella classe dimensionale di area, l’azzurro la presenza nel primo quartile della distribuzione, il rosso la presenza nell’ultimo quartile della distribuzione. Spicca anche qui l’IIT, con 5 verdi su 6 presenze nelle Aree. Da notare, nell’Area 2, la posizione intermedia dell’INFN, che non rientra nel primo quartile.

La Tabella 6.10 riporta l’elenco delle sottoistituzioni degli enti di ricerca (Istituti CNR, Sezioni INFN e INGV, Istituti e Osservatori INAF, ecc.) vigilati dal MIUR con i valori di indicatori della qualità media della ricerca e la posizione in graduatoria per ogni Area.

Nella Tabella 6.13 sono riportati i valori dell’indicatore finale di istituzione IRFS degli enti di ricerca e volontari assimilati; l’IRFS è confrontato con la percentuale di prodotti attesi sul totale degli enti. In rosso sono evidenziati i valori inferiori alla percentuale di prodotti attesi, in azzurro i valori superiori.

Infine, la Tabella 6.14 riporta per ciascun ente i valori degli indicatori IRAS definiti dal bando della VQR2, pesati con i pesi di area.

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