È legge la riorganizzazione dell’ENEA

Il DDL collegato alla Legge di stabilità 2015 recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” è stato definitivamente approvato dalla Camera lo scorso 22 dicembre. Il provvedimento (A.C. 2093-B) è ora in attesa dell’entrata in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

L’art. 4 del provvedimento contiene una riscrittura della norma istitutiva dell’ENEA come “Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile” (ENEA) (art. 37 della legge n. 99/2009); vengono ora definiti gli organi di vertice (Presidente e CdA composto da due membri oltre al Presidente) e le modalità di emanazione dello statuto e dei regolamenti di amministrazione, finanza e contabilità e del personale. Alle risorse umane dell’ENEA si applica il contratto di lavoro dei dipendenti degli enti di ricerca e, nel quadro di un non meglio specificato “complessivo riordino del sistema nazionale della ricerca”, sono individuate, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, su proposta dell’ENEA, le risorse umane e strumentali funzionali allo svolgimento delle previste attività.

Alla Camera sono stati approvati alcuni ordini del giorno che riguardano in particolare l’ENEA, tra i quali il più specifico è l’ordine del giorno 9/2093-B/45, a firma di deputati di varia estrazione tra i quali Realacci e Epifani, con il quale si impegna il Governo (per quello che valgono gli ordini del giorno!) “a valutare l’opportunità che il processo riorganizzativo dell’ENEA, così come definito nel testo rivisto dal Senato, sia subordinato ad una completa rifocalizzazione tematica dell’ente da realizzarsi in tempi rapidi e che si preveda opportunamente, nelle condizioni attuali, anche il coinvolgimento del Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca”.

Come già scritto nel Comunicato del 23 dicembre scorso, riteniamo che si sia persa ancora una volta l’occasione per dare all’ENEA “un definitivo e chiaro profilo di Ente scientifico, dotato di autonomia e con un ruolo significativo della comunità scientifica interna”; ha prevalso, invece, una impostazione vicina a quella delle agenzie ministeriali.

In tale direzione vanno, infatti, la scelta diretta, da parte del Governo, sia del Presidente che degli altri Consiglieri di amministrazione (ai quali non si chiede più di essere di alto profilo scientifico) e l’assenza di un Consiglio scientifico e di una componente elettiva dei ricercatori e tecnologi dell’Ente, nonché l’esclusione del MIUR tra i ministeri co-vigilanti. Si profila così la prospettiva che l’ENEA sia sospinta verso una condizione di isolamento rispetto agli altri Enti di ricerca italiani.

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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 1 del 14 gennaio 2016.

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