Comunicato del 1° ottobre 2015. Le avide mani dell’Amministrazione Centrale nelle tasche dei R&T della Rete

Si tratta, questa volta, di pochi soldi, circa 160.000 €, che l’Amministrazione del CNR però vuole sottrarre ai Ricercatori e Tecnologi della Rete per pagare un’indennità di posizione e un’indennità di risultato ai responsabili di 8 uffici non dirigenziali della Amministrazione centrale!

Si tratta, in particolare, di 96.000 € (12.000 € pro capite) sottratti alla quota dei proventi dell’attività conto terzi non distribuita ai partecipanti alle singole attività e di altri 64.000 € (fino ad un massimo di altri 8.000 € pro capite) facenti parte di un “tesoretto” di 200.000 € (finora tenuto nascosto dal CNR!) sottratti alle risorse contrattuali destinate alla “indennità per oneri specifici connessi all’esercizio dell’attività di ricercatore e tecnologo” (art. 8 del CCNL del 1998).

L’ANPRI, nel corso di una riunione tenutasi ieri pomeriggio con l’Amministrazione del CNR, ha osservato innanzitutto che la distribuzione di una quota dei proventi delle attività conto terzi è regolata dal vigente art. 19 del CCNL del 2006. Tale norma consente che i proventi di tutti i “progetti di ricerca, consulenza e formazione finanziati con risorse” esterne (progetti europei, PON, progetti di ricerca con privati,…), e non solo i proventi delle attività conto terzi, siano in quota parte distribuiti al personale che lavora su tali progetti. L’ANPRI ha pertanto chiesto al CNR di regolamentare in maniera completa il citato art. 19 e, quindi, di distribuire una quota dei proventi di tutte le attività finanziate con risorse esterne tra gli “addetti ai lavori”, cancellando l’attuale ingiustificata discriminazioni tra chi svolge attività conto terzi (e quindi percepisce compensi) e chi, ad esempio, coordina o partecipa ad un progetto europeo (e non percepisce compenso alcuno)! Su tale questione, il CNR si è mostrato disponibile, o almeno interessato, ad una nuova e più estesa regolamentazione dei proventi di cui all’art. 19 del CCNL. L’ANPRI ha quindi sottolineato che lo scopo della norma contrattuale (“costituzione di un fondo di incentivazione”) è appunto quello di incentivare i Ricercatori e Tecnologi dell’Ente a procurarsi finanziamenti esterni. Ne consegue che tali risorse “incentivanti” devono essere distribuite, in via quasi esclusiva, al personale che lavora su tali progetti e non devono essere utilizzate per pagare indennità di posizione a chi non partecipa, neanche lontanamente, a tali attività. Una simile applicazione della norma contrattale avrebbe, infatti, un chiaro scopo disincentivante.

L’ANPRI ha inoltre osservato che  la “indennità per oneri specifici connessi all’esercizio dell’attività di ricercatore e tecnologo” va distribuita, ai sensi del vigente Contratto Collettivo Decentrato, a tutti i Ricercatori e Tecnologi “in modo indifferenziato” in quanto, come si legge nel suddetto Contratto Decentrato, tale indennità è “strettamente correlata agli oneri che i Ricercatori e Tecnologi, indistintamente, devono sostenere per il mantenimento della loro professionalità e per l’esercizio delle funzioni”. Di conseguenza, il CNR non può assolutamente utilizzare parte di tali risorse per pagare l’indennità di risultato ad un numero esiguo di Ricercatori o Tecnologi. L’ANPRI ha infine intimato l’Ente a corrispondere immediatamente il “tesoretto” di 200.000 € a tutti i Ricercatori e Tecnologi, in modo indifferenziato (circa 40 € l’anno pro capite), nel rispetto del contratto vigente.

L’ANPRI ha quindi fatto presente che il CNR esiste in quanto i Ricercatori, i Tecnologi e il personale tutto della Rete svolgono la attività di ricerca, di formazione, di trasferimento tecnologico,… che la legge e lo Statuto attribuiscono all’Ente, e che l’Amministrazione Centrale deve lavorare al servizio della Rete, per soddisfarne i bisogni, per migliorarne le condizioni di lavoro, senza sottrarle preziose risorse economiche e di personale.

Nel corso delle riunione di ieri, si è discusso anche dei criteri proposti dall’Ente per l’attribuzione dei compensi per produttività al personale tecnico ed amministrativo. Tali criteri si basano su articolate valutazioni fatte da ciascun Direttore/Dirigente dell’attività svolta da ciascun dipendente, e tengono conto anche del profilo di inquadramento e dei giorni di presenza annua. L’ANPRI ha chiesto, in via prioritaria, che le valutazioni ed i conseguenti punteggi assegnati dal Direttore/Dirigente a ciascun dipendente siano resi pubblici.

 

Gianpaolo Pulcini

Segretario Nazionale, Responsabile CNR