Comunicato del 22 giugno 2017. Statuto SZN: azioni dell’ANPRI dopo l’approvazione del CdA, in barba alle richieste di OOSS e R&T dell’Ente

Il 15 giugno 2017 l’ANPRI ha scritto alla ministra Fedeli per sollecitare, con riferimento all’art. 3 del D.Lgs. n. 218/2016, un suo autorevole intervento in merito alle modifiche allo Statuto della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli approvate dal Consiglio di Amministrazione della stessa SZN il 19 maggio scorso al fine di adeguare lo Statuto alle disposizioni contenute nel succitato D.Lgs. n. 218/2016 ma che non soddisfano una delle principali disposizioni del richiamato decreto legislativo.

In particolare, nonostante le diverse sollecitazioni rivolte dall’ANPRI (si veda Comunicato del 20 aprile), da altre OO.SS. e dalla maggioranza dei R&T di ruolo dell’Ente (con la loro lettera del 15 maggio scorso), la versione dello Statuto approvata non solo non assicura, come richiesto dall’art. 2, comma 1, lettera n) del succitato D.Lgs. n. 218/2016, ma addirittura impedisce la eleggibilità dei R&T della SZN sia nel Consiglio di Amministrazione (CdA) che nel Consiglio Scientifico (CS) dell’Ente. Infatti, ai sensi del nuovo Statuto, i R&T della SZN faranno parte del solo elettorato attivo per l’elezione sia di un Consigliere di Amministrazione (congiuntamente per di più con il resto del personale dell’Ente e con la “comunità scientifica di riferimento”) che di tre Consiglieri Scientifici, due dei quali dovranno essere necessariamente stranieri.

La non eleggibilità dei R&T della SZN nel CdA e nel CS è stata motivata dal Presidente della SZN in una articolata lettera del 1° giugno scorso inviata anche alla ministra Fedeli. Come sottolineato dall’ANPRI nella lettera alla ministra Fedeli, la principale motivazione addotta dal Presidente della SZN, ossia il rischio che vengano a crearsi “conflitti di interesse da parte dei membri interni” all’interno dei due Organi, contrasta palesemente con le motivazioni addotte dalla Commissione Europea la quale, nell’approvare la Carta Europea dei Ricercatori (che lo stesso D.Lgs. 218/2016 impone agli Enti di recepire), alla voce “Partecipazione agli organismi decisionali”, ha affermato che “i datori di lavoro e/o i finanziatori dei ricercatori dovrebbero riconoscere che è del tutto legittimo, nonché auspicabile, che i ricercatori siano rappresentati negli organi consultivi, decisionali e d’informazione delle istituzioni per cui lavorano, in modo da proteggere e promuovere i loro interessi individuali e collettivi in quanto professionisti e da contribuire attivamente al funzionamento dell’istituzione”. E tra le motivazioni addotte dal Presidente della SZN e quelle addotte dalla Commissione Europea l’ANPRI ritiene che quest’ultime vadano senz’altro privilegiate.

La lettera del prof. Danovaro richiede però anche altre considerazioni da parte dell’ANPRI.

Innanzitutto, le tappe che hanno portato all’approvazione dello Statuto da parte del CdA non sono così numerose e così partecipate come descritto, dato che con l’ANPRI c’è stato un solo incontro avente per oggetto lo Statuto, i Responsabili di Sezione e i rappresentanti eletti nel Consiglio delle Sezioni hanno reso noto la bozza del nuovo Statuto solo dopo la riunione dell’11 aprile, e lo Statuto è stato ufficialmente presentato al personale della SZN il 3 maggio scorso, ma senza che il Presidente mostrasse alcuna intenzione di accogliere pareri altrui.

Inoltre, il Presidente afferma che la richiesta di eleggibilità dei R&T nel CdA “contrasta con i pareri espressi dagli organi dell’Ente deputati ad esprimersi in merito alle modifiche di statuto”, assegnando così a tali organi il diritto di non applicare la normativa vigente o il compito di legiferare in sostituzione del Parlamento!Recepire la proposta” avanzata dall’ANPRI e dai R&T firmatari della lettera al Presidente del 15 maggio scorso di eleggere R&T dell’Ente nel CdA e nel CS non “significherebbe – come affermato dal Presidente – ribaltare il pronunciamento degli organi deputati ad esprimersi per statuto” ma semplicemente applicare la legge.

Altrettanto “originale” è la soluzione ipotizzata dal Presidente della SZN per consentire la presenza di un R&T della SZN nel Consiglio Nazionale dei Ricercatori e Tecnologi (CNRT, istituito dall’art. 8 del D.Lgs. 218/2016) nonostante la non eleggibilità dei R&T della SZN nel CdA e nel CS. Il Presidente ipotizza infatti che venga eletto un R&T interno e che questi, ricevuta “delega permanente da parte del membro del CdA eletto”, rappresenti l’Ente nel CNRT. Anche in questo caso, il Presidente sembra volersi sostituire al Parlamento e modificare a suo piacimento il D.Lgs. 218/2016 che invece stabilisce che il CNRT sia “composto dai rappresentanti dei ricercatori e tecnologi eletti negli organi scientifici e di governo dei singoli enti”. La normativa vigente non consente quindi partecipazione di delegati, né limita ad uno il numero dei rappresentanti di un singolo ente. La non eleggibilità di R&T della SZN nel CdA e nel CS impedirà, volenti o nolenti, la presenza di R&T dell’Ente nel Consiglio Nazionale dei Ricercatori e Tecnologi.

Inoltre, il Presidente, nel sottolineare la rappresentanza elettiva di tre R&T nel Consiglio dei Dipartimenti, sembra voler attribuire a tale Consiglio (“il nuovo cuore pulsante e propositivo dell’Ente”) un potere che non ha assolutamente, dato che il Consiglio di Dipartimento non delibera alcunché, non prende alcuna decisione ma, così come specificato all’art. 14 del nuovo Statuto, “ha il compito di fornire supporto consultivo, decisionale e d’informazione”. Ruoli e funzioni, quelli del Consiglio dei Dipartimenti, che, a differenza di quanto affermato dal Presidente, i R&T dell’Ente siamo certi ben conoscono. In più, la componente elettiva del Consiglio di Dipartimento diventerà minoritaria qualora il numero di Dipartimenti della SZN diventasse maggiore di tre.

Riteniamo, infine, necessario sottolineare che la lettera inviata al Presidente della SZN il 15 maggio scorso è stata firmata da ben 33 Ricercatori e Tecnologi della SZN, che rappresentano la larghissima maggioranza dei R&T di ruolo dell’Ente, e che solo ai R&T di ruolo i promotori della lettera si erano rivolti per la sottoscrizione della lettera dato che i R&T di ruolo rappresentano la parte lesa da questa bozza di Statuto essendo a loro negato il diritto di essere eletti nel CdA e nel CS del proprio Ente. Pertanto, l’affermazione del Presidente che quanto richiesto nella suddetta lettera “non rappresenta la posizione della maggioranza del personale dell’Ente”, è gratuita e infondata.

In chiusura della lettera alla ministra Fedeli, l’ANPRI ha anche sottolineato che, al di là degli aspetti puramente legati alla corretta applicazione del D.Lgs. 218/2016 e al corretto recepimento della Carta Europea dei ricercatori, i R&T della SZN hanno senz’altro maturato una professionalità e una caratura scientifica riconosciuta anche a livello internazionale, così come testimoniato dagli ottimi risultati conseguiti dall’Ente nella recente valutazione ANVUR, tanto da poter essere a pieno titolo ammessi a rappresentare il proprio Ente in ogni Sede, soprattutto in quelle dove si decide il futuro di sé stessi, senza dover ricorrere a “tutele” esterne.

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Raffaella Casotti

Gianpaolo Pulcini

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