Piano di ricerca straordinario CREA, sì condizionato dalle Commissioni parlamentari

Prima della pausa estiva, le Commissioni parlamentari competenti di Camera e Senato hanno formulato i propri pareri sullo Schema di decreto ministeriale recante approvazione del piano di ricerca straordinario per lo sviluppo di un sistema informatico integrato di trasferimento tecnologico, analisi e monitoraggio delle produzioni agricole attraverso strumenti di sensoristica, diagnostica, meccanica di precisione, biotecnologie e bioinformatica, predisposto dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) (Atto n. 427).

Il 19 luglio la Commissione Agricoltura (XIII) della Camera ha approvato un parere favorevole contenente diverse condizioni, che richiedono in particolare: che non si utilizzino tecniche che comportino l’ottenimento di materiale genetico con DNA esogeno; che siano adeguatamente presentate al Parlamento le ricerche previste; che sia significativamente incrementato il finanziamento alla filiera olivicola; che si tuteli la biodiversità alimentare e si valorizzi la ricerca finalizzata al miglioramento della produzione agricola con metodi biologici; che si definiscano le questioni brevettuali non direttamente affrontate dal Piano, per impedire l’appropriabilità dei risultati della ricerca e assicurare il diritto di accesso degli agricoltori alle sementi e alle varietà tradizionali e locali. Infine, last but not least, che si utilizzino le professionalità operanti all’interno del CREA con le competenze specifiche necessarie per la realizzazione del Piano di ricerca, “con l’impegno a reperire con il primo strumento utile i mezzi finanziari per trasformare a tempo indeterminato il rapporto di lavoro in essere”.

Anche la Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare (9a) del Senato, sempre in data 19 luglio, si è espressa favorevolmente sul Piano di ricerca straordinario, raccomandando al contempo di dedicare una particolare attenzione al tema della brevettabilità delle nuove tipologie vegetali e dell’applicazione della normativa in materia di proprietà intellettuale, e riprendendo come osservazioni alcune delle condizioni poste dalla XIII Commissione della Camera, relativamente alla tutela della biodiversità italiana, alla valorizzazione delle banche nazionali dei semi favorendo l’accesso al patrimonio conoscitivo degli operatori del settore agroalimentare, alla valorizzazione di tutte le professionalità interne del CREA, ivi incluse quelle precarie.
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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 11 del 29 settembre 2017

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