CNR: PARERE ARAN SULL’ORARIO DI LAVORO DEI R&T

Il CNR ha pubblicato la Circolare 32/2017  http://www.urp.cnr.it/documentotesto.php?id=32&anno=2017 , riguardante “Chiarimenti applicazione art. 58 del CCNL 21/2/2002. Nota ARAN Prot. n.0007538/2017 del 11/10/2017”.

A luglio dello scorso anno il CNR aveva chiesto all’ARAN di chiarire (a circa 20 anni dalla sottoscrizione del CCNL!) alcune modalità di interpretazione e applicazione dell’art.58 del CCNL 1998-2001, riguardante l’orario di lavoro dei ricercatori e tecnologi.

In particolare, il CNR voleva sapere se i R&T sono tenuti o meno a richiedere l’autorizzazione preventiva dei superiori gerarchici nei casi di lavoro fuori sede.   Su questo punto l’ARAN non ha potuto che confermare quanto da sempre sostenuto da ANPRI, vale a dire che la prestazione di lavoro in una sede diversa da quella di servizio non deve essere sottoposta ad alcuna autorizzazione preventiva ma solo autocertificata mensilmente dai R/T.  Il tentativo del CNR di trovare supporti esterni per limitare l’autonoma determinazione del tempo di lavoro dei R&T dimostra ancora una volta la difficoltà della dirigenza amministrativa a comprendere la specificità professionale dei R&T, che necessitano della più ampia libertà e flessibilità di operato per svolgere nel modo migliore la loro attività di ricerca (comprese le attività volte a reperire fondi esterni per i progetti che, in molti casi, li portano inevitabilmente lontano dalla sede abituale di lavoro).

Pur ricordando che il parere dell’Agenzia non ha lo stesso valore delle pronunce di giurisprudenza, rileviamo che sugli altri punti della richiesta CNR (il lavoro presso la propria abitazione e il lavoro svolto in un comune diverso dalla sede di servizio, che il CCNL non disciplina in modo chiaro e distinto) il parere dell’ARAN è ambiguo e pieno di richiami ad altre normative che alludono alla possibilità di interpretare in modo restrittivo l’articolo 58 su questi punti.  In queste settimane FGU Dipartimento Ricerca (di cui fa parte la sezione ANPRI) è impegnata nelle trattative con l’ARAN per il rinnovo del CCNL del comparto Istruzione e Ricerca e in quella sede si discuterà di come sgombrare il campo dalle ambiguità contenute nella nota ARAN, anche per capire quali sono le vere intenzioni dell’Agenzia in vista del rinnovo contrattuale.

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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 1 del 24 gennaio 2018

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