Il CREA a Expo 2015. La presentazione del Commissario Parlato

ANPRI ha partecipato alla tavola rotonda nella manifestazione EXPO per il CREA. Ecco la presentazione del Commissario Parlato.

 

Logo CREA

 

Il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, l’ente di ricerca nato il 1° gennaio scorso dalla fusione del CRA e dell’INEA, è stato presentato ufficialmente dal commissario straordinario Salvatore Parlato e dai sub commissari Gentile e Pisante in un convegno presso l’EXPO di Milano, alla presenza del ministro dell’agricoltura Martina.

Il commissario ha presentato una nuova sigla (CREA), un nuovo logo, un nuovo sito web e un piano di riorganizzazione, ancora in fase di perfezionamento.

Il piano prevede la costituzione di 6 Centri disciplinari (genomica e bioinformatica; agricoltura e ambiente; difesa e certificazione; ingegneria e trasformazioni agroalimentari; alimenti e nutrizione; politiche e bioeconomia) e 6 Centri di filiera (cerealicoltura e colture industriali; colture arboree: alberi da frutta, agrumi e olivo; viticoltura ed enologia; orticoltura e florovivaismo; zootecnia e acquacoltura; foreste e produzioni del legno). Ad essi si aggiunge l’amministrazione centrale, con 19 presidi regionali, localizzati presso le strutture di ricerca dell’Ente già operative sul territorio o altre strutture messe a disposizione da soggetti istituzionali con cui lo stesso CREA collabora. In totale, sono previste 34 sedi e 10 laboratori, compresa l’amministrazione centrale di Roma, rispetto alle 70 sedi di origine.

Il ministro Martina ha affermato l’importanza del CREA per il rilancio della ricerca e dell’analisi economica per il settore agroalimentare. “Vogliamo valorizzare – ha aggiunto Martina – la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell’importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L’Italia non è all’anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l’interazione e la collaborazione del CREA col CNR, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell’innovazione scientifica è cruciale. Allora – ha concluso Martina – da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all’entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c’è sviluppo, non c’è crescita, non c’è futuro se manca la ricerca.”

Anche il MIUR ha voluto dire la sua, tramite Lorenzo Micheli, dell’Ufficio di Gabinetto del MIUR, che in particolare ha annunciato l’imminente lancio dei “PhD Cibo e sviluppo sostenibile”, che dureranno tre anni e avranno l’obiettivo di “sostenere gli studi e favorire l’inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare”.

Durante la presentazione si è svolta una tavola rotonda che ha visto la partecipazione anche delle organizzazioni sindacali, tra cui l’ANPRI rappresentata da Guido Bonati, Dirigente tecnologo del CREA e componente della Segreteria Nazionale dell’ANPRI. Bonati ha ribadito con forza la necessità di puntare sul fattore umano per lo sviluppo del nuovo Ente, attuando un piano straordinario di assunzione del personale precario (con risorse straordinarie) e prevedendo adeguate opportunità di carriera per i Ricercatori e Tecnologi che nel corso degli ultimi 15 anni sono stati fortemente penalizzati.

L’ANPRI, in attesa di ricevere una bozza del nuovo statuto dell’Ente, sta valutando nello specifico la proposta di riorganizzazione, con l’obiettivo di individuare e proporre miglioramenti e integrazioni.

La proposta di ristrutturazione, insieme al nuovo statuto e agli indirizzi triennali dell’attività di ricerca, dovranno essere approvati con decreto del ministro Martina, previo parere delle commissioni parlamentari competenti.

 

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