L’accesso generalizzato a tutti agli atti delle amministrazioni pubbliche già presenta i primi ostacoli! E pochissimi EPR hanno recepito le nuove norme

Come riportato nella precedente Newsletter, dal 23 dicembre 2016 è diventato operativo il diritto di accesso civico generalizzato previsto dal FOIA (Freedom of Information Act), ossia il D.Lgs. n. 97/2016 recante “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza”. Le nuove norme hanno lo “scopo di favorire forme diffuse di controllo [da parte dei cittadini] sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”, sancendo come evidenziato dal Consiglio di Stato nel parere n. 515/2016 reso allo schema di decreto, il passaggio dal “bisogno di conoscere al diritto di conoscere (from need to right to know, nella definizione inglese F.O.I.A.)”.

Con il FOIA, le cui Linee guida sono state adottate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione il 28 dicembre scorso e pubblicate sulla GU – Serie Generale n. 7 del 10 gennaio, sarà quindi possibile accedere, senza la necessità di dimostrare un interesse legittimo, a qualsiasi dato, documento o informazione delle Pubbliche Amministrazioni, ad eccezione di quelli coperti dal Segreto di Stato o da altre leggi specifiche (quali il segreto statistico, militare o bancario, industriale o professionale).

Sarà possibile, o forse è meglio scrivere sarebbe possibile, dato che da un lato il FOIA stabilisce il principio generale dell’accesso generalizzato, ma dall’altro:

  • la lista dei dati da tenere riservati comincia già ad allungarsi e obbligherà le Amministrazioni a una complessa valutazione su ciò che può essere fornito ai richiedenti;

  • non sono previste sanzioni amministrative e pecuniarie a carico di chi non garantisce l’accesso;

  • per difendersi da un’Amministrazione inerte o non trasparente c’è solo la via del ricorso, sia interno che al TAR.

Per quanto riguarda gli Enti di Ricerca, pochi sono quelli che ad oggi, 2 febbraio 2017, hanno aggiornato i loro siti web con le novità introdotte dal FOIA e fornito informazioni corrette e complete riguardanti l’accesso civico generalizzato agli atti di loro pertinenza. Tra di essi segnaliamo l’INFN, l’ENEA, il CREA, l’ISPRA, l’ASI e l’INVALSI.

Gli altri Enti sembrano invece ignorare, al momento, quanto modificato dal FOIA anche se alcuni di essi, ad esempio la Stazione Zoologica di Napoli, dicono di essere in procinto di aggiornare il proprio sito web.

Il mancato aggiornamento dei siti web alla nuova normativa è particolarmente grave per l’Istat e per l’INAPP (l’ex ISFOL) che fanno parte del Sistema Statistico Nazionale cui è rivolto il nuovo articolo riguardante l’accesso per fini scientifici ai dati elementari raccolti per finalità statistiche.


Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 3 del 3 febbraio 2017.

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