Legge di bilancio: gli altri interventi per la Ricerca

Legge di bilancio 2017

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La Legge di bilancio 2017, oltre alla istituzione della fondazione Human Technopole, contiene altri interventi nel campo della ricerca di portata ed impatto molto limitati. In particolare, è previsto:

  • l’ampliamento degli interventi previsti dall’art. 3 del DL 145/2013 in materia di credito di imposta alle imprese per attività di ricerca e sviluppo (art. 4);

la possibilità per l’INAIL di sottoscrivere quote di fondi comuni di investimento di tipo chiuso dedicati all’attivazione di start-up innovative, e di costituire o partecipare a start-up di tipo societario per l’utilizzazione industriale dei risultati della ricerca (art. 17);

  • la concessione del beneficio fiscale previsto dall’art. 16 del D.Lgs. 147/2015, consistente nel considerare ai fini del reddito complessivo solo una quota del reddito prodotto in Italia da lavoratori che rientrano dall’estero, quota ora portata dal 70% al 50%, anche “ai cittadini di Stati diversi da quelli appartenenti all’Unione europea, con i quali sia in vigore una convenzione per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito ovvero un accordo sullo scambio di informazioni in materia fiscale, in possesso di un diploma di laurea che hanno svolto continuativamente un’attività di lavoro dipendente, di lavoro autonomo o di impresa fuori dall’Italia negli ultimi ventiquattro mesi ovvero che hanno svolto continuativamente un’attività di studio fuori dall’Italia negli ultimi ventiquattro mesi o più, conseguendo un diploma di laurea o una specializzazione post lauream” (art. 22, comma 3);
  • lo stanziamento di 45 milioni di euro annui, a decorrere dall’anno 2017, per finanziare annualmente con 3.000 euro le attività di base di ricerca dei ricercatori e dei professori di seconda fascia a tempo pieno nelle università statali, che non usufruiscano già di altri finanziamenti pubblici nazionali, europei o internazionali (art. 41, commi 1-10);
  • l’incremento del FOE (il fondo di finanziamento degli Enti vigilati dal MIUR), a decorrere dal 2018, di 25 milioni di euro da destinare al sostegno specifico delle “Attività di ricerca a valenza internazionale” (art. 41, comma 11);
  • l’istituzione, nell’ambito del FFO delle università, di un’apposita sezione denominata “Fondo per il finanziamento dei dipartimenti universitari di eccellenza”, con uno stanziamento di 271 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018. Tale fondo è finalizzato ad incentivare, con un finanziamento quinquennale, l’attività dei dipartimenti delle università statali “che si caratterizzano per l’eccellenza nella qualità della ricerca e nella progettualità scientifica, organizzativa e didattica, nonché con riferimento alle finalità di ricerca di Industria 4.0 ” (art. 43).

Pochi spiccioli, quindi, e nessun segnale della volontà di portare il sistema Ricerca italiano ad una condizione di finanziamento ordinario congruo con quanto necessita lo sviluppo del Paese. L’unica novità è lo stanziamento dei 45 milioni di euro annui da assegnare individualmente, nella misura di 3.000 euro annui, ai ricercatori e professori associati universitari che non usufruiscono di altri finanziamenti; una misura che l’ANPRI da tempo propone per i ricercatori e tecnologi degli Enti di Ricerca e che quindi proporrà di estendere anche agli EPR.

 

Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 19 del 10 novembre 2016.

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